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Teramo

Alberi tagliati a Montorio, esposto della Stazione Ornitologica Abruzzese alla Procura di Teramo

Inviata anche una lettera alla Regione e al Ministero dell'Ambiente

Montorio al Vomano. La Stazione Ornitologica Abruzzese è intervenuta con un esposto alla procura di Teramo e con una lettera inviata a Regione e Ministero dell’Ambiente “circa due interventi di pesantissimo taglio boschivo, di cui uno già incredibilmente realizzato, nel prezioso Sito di Interesse Comunitario del fiume Vomano a Montorio“.

 

“Iniziative dai risvolti tragicomici, come i grossolani e fuorvianti errori fatti dal Comune, che ha promosso gli interventi, riguardanti addirittura il calcolo delle superficie di habitat di interesse europeo impattata. Il Comune di Montorio nei giorni scorsi con un primo intervento con costo per le casse pubbliche di 61.000 euro ha letteralmente raso al suolo tutta la vegetazione di migliaia di mq dell’area tagliando decine di alberi. L’iniziativa appare priva dell’obbligatoria Valutazione di Incidenza Ambientale visto che sui siti istituzionali non si trova alcuna documentazione in merito”, si legge in una nota della SOA.

“Incredibilmente, in un accesso agli atti svolto da un consigliere di minoranza sul taglio ormai avvenuto, il dirigente comunale ha “per la bisogna” allegato la documentazione di una Valutazione di Incidenza di….un altro progetto afferente a diverso procedimento amministrativo, ancora da attuare! Addirittura le mappe delle aree interessate neanche coincidono! Sarebbe come pretendere di usare l’autorizzazione paesaggistica ottenuta per un cantiere per un altro progetto su un’area diversa!”.

Non basta! Il dirigente comunale sostiene, citando lo studio di incidenza effettuato da un tecnico per il secondo progetto, del costo di 1,1 milioni di euro, che la % di superficie di habitat di interesse comunitario interessato, “Codice EU 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba”, sarebbe lo 0,0013% del totale. A parte che è appunto un progetto diverso e su altre aree, peccato che tecnico e dirigente non abbiano notato che i 3 ettari su 230 indicati nella documentazione corrispondano all’1,3%, diversi ordini di grandezza in più. Stiamo parlando del principale parametro progettuale. Differenze non da poco visto che stiamo parlando di un habitat protetto a livello comunitario per la sua rarità, un patrimonio ambientale prezioso di cui non dovremmo perdere un solo mq, altro che ettari ed ettari”.

“Tra l’altro”, continua la Stazione Ornitologica Abruzzese, “come detto, le aree dei due interventi non coincidono per cui a questo punto la superficie interessata complessivamente è ancora maggiore e per legge andrebbe valutato anche l’effetto cumulo. Anche la motivazione della sicurezza non regge. In un bosco ci possono essere solo alcuni individui pericolanti e di questi solo pochi determinano un rischio reale, ad esempio se incombono su infrastrutture ecc. Quindi servono analisi albero per albero, con le tecniche adeguate (prove di trazione o almeno una VTA) cosa che manca completamente nella documentazione. Qui si è fatto un taglio a “raso” indiscriminato, pure degli arbusti! Inoltre eliminare completamente la copertura arborea determina condizioni peggiorative per lo scorrimento delle acque e l’erosione”.

“Aggiungiamo che nel cosiddetto “studio” sul progetto ancora da eseguire e “preso in prestito” dal dirigente comunale per il taglio già effettuato, il tecnico parla di taglio di vegetazione “infestante” (usando anche termini come “pulizia” che si addicono più alle azioni da fare in un salotto di casa che a un habitat di interesse europeo). Poi però si sostiene di docer tagliare altri alberi di grandi dimensioni: “317 individui di altezza inferiore ai 10 m e 150 individui di altezza compresa tra i 16 e i 20 m” (così nel testo). Sono specie alloctone come robinia e ailanto oppure piante come pioppi e salici, visto che sarebbe difficile sostenere che queste ultime specie costituenti addirittura un habitat protetto a livello europeo siano da considerarsi “infestanti”?”.

“Infine, abbiamo fatto notare che il parere sulla Valutazione di Incidenza è firmato dal dirigente comunale che è un avvocato. Le Linee guida nazionali sulla Valutazione di Incidenza impongono che ad effettuare la valutazione per gli enti sia personale con adeguate qualifiche nel settore delle scienze naturali e con esperienza di gestione di habitat e specie di interesse internazionale. Altrimenti sarebbe come pretendere di avere al Genio Civile dei biologi per valutare e controllare i calcoli strutturali del cemento armato di un grattacielo depositati dagli ingegneri liberi professionisti”.

Da qui l’esposto alla Procura di Teramo per il taglio già effettuato e la lettera, che qui sotto si allega, inviata al Ministero dell’Ambiente e alla Regione per fermare e rivalutare il secondo progetto ancora più invasivo.

Dichiara Augusto De Sanctis, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese “In maniera provocatoria abbiamo chiesto di distribuire calcolatrici e manuali di matematica ai comuni abruzzesi. La Regione Abruzzo continua pervicacemente e con grande sprezzo del ridicolo visti anche i precedenti, a delegare i comuni per le delicatissime procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale. Una legge regionale prevede che la regione si riprenda la materia ma solo dopo l’adeguamento del personale degli uffici regionali, che non è avvenuto. I risultati pietosi sono sotto gli occhi di tutti, con studi di incidenza pieni di errori valutati in maniera superficiale da funzionari comunali che spessissimo non hanno alcuna conoscenza di aquile reali, camosci, orsi e piante”.

LA LETTERA

Abbiamo letto lo Studio di Incidenza e il parere positivo del comune di Montorio al Vomano (TE) relativo a un progetto di escavazione in alveo per ben 20.000 mc nel SIC “Fiume Vomano (da Cusciano a Villa
Vomano)” codice IT7120082 e di cosiddetta “pulizia” della vegetazione (testuale nel cosiddetto “studio”; è il caso di dire, visto che non stiamo parlando di un salotto, SIC!).

La documentazione è qui: https://www.regione.abruzzo.it/content/intervento-di-messa-sicurezza-e-mitigazione-del-rischio-idraulico-e-idrogeologico-argini

Come si evince dal cosiddetto “studio”, il progetto interessa 3 ettari sui 230 asseritamente presenti dell’habitat 92A0 ” Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” (si allega screenshot della tabella dal cosiddetto “studio”).

Per l’estensore, il parametro per valutare l’incidenza è la % di superficie di habitat interessato.

Ebbene, secondo l’estensore del cosiddetto “studio”, ritenuto “esaustivo” dall’estensore del cosiddetto “parere di valutazione” comunale, ciò corrisponderebbe allo 0,0013% dell’estensione dell’habitat.

Tale % è riportata inequivocabilmente in più punti del testo del cosiddetto “studio” dove, appunto, si afferma testualmente anche che “L’incidenza, in termini di superficie, dell’intervento da realizzare rispetto alla superficie
occupata dal tipo di habitat nell’area protetta SIC “Fiume Vomano (da Cusciano a Villa
Vomano)” risulta ridotta e corrisponde a circa lo 0,0013%.”

A questo punto, consigliamo caldamente alla Regione Abruzzo, che, pervicacemente e con grande sprezzo del ridicolo visti anche i precedenti, assegna ai comuni la competenza per le V.Inc.A., e, nel caso, al Ministero che continua ad accettare tale situazione pur avendo la responsabilità di rispondere alla Commissione Europea sulle modalità di applicazione della Direttiva Habitat, di distribuire quanto prima ai comuni abruzzesi calcolatrici e manuali di matematica per facilitarne l’uso.

Nel frattempo magari potreste intervenire per fermare un progetto fondato su tali – erronei (e di diversi ordini di grandezza!) – presupposti.

Cordiali saluti,

Augusto De Sanctis
Consigliere Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus

P.S.1: non abbiamo fatto osservazioni perché ci rifiutiamo di controllare continuamente un centinaio di albi pretori dei comuni a cui sono assegnate le procedure. Ovviamente se gli enti in indirizzo intendono pagarci un paio di persone per svolgere questa incombenza siamo pronti a rivedere tale posizione.

P.S.2: Tra le tante questioni che si potrebbero sollevare, en passant facciamo notare che le linee guida nazionali non limitano al solo parametro dell’estensione la valutazione dell’incidenza.

P.S.3: Il parere di V.Inc.A. è firmato da un AVVOCATO.
Rimandiamo ai contenuti delle linee guida circa le qualifiche ivi ritenute necessarie per il personale a cui è assegnata l’incombenza.

P.S.4: L’estensore del cosiddetto “studio” nella descrizione degli interventi limita espressamente il taglio della vegetazione ad “arbusti ed essenze infestanti”. Poiché certamente l’estensore non vorrà considerare come “infestanti” le piante autoctone appartenenti a un habitat protetto dalla UE, ci chiediamo a quali specie arboree appartengano i “317 individui di
altezza inferiore ai 10 m e 150 individui di altezza compresa tra i 16 e i 20 m” (così nel testo) destinati al taglio.

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