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Pescara

Bonifica Bussi: “Contratto spezzatino, serve un altro anno”

Bussi sul Tirino. E’ il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, dopo l’annuncio di Governo e Regione della firma per il contratto dela bonifica delle aree ex 2A e ex 2B della discarica di Bussi, a sottolineare che “nella migliore delle ipotesi ci vorrà almeno un anno di tempo”.

“Prima di procedere alla bonifica”, ha spiegato stamani in conferenza stampa, “il raggruppamento temporaneo di imprese Dec Deme dovrà eseguire nuovamente la caratterizzazione, e solo in seguito verrà effettuata la progettazione esecutiva. Operazioni preliminari che nella migliore delle ipotesi richiederanno almeno un anno di tempo, e che confermano quanto siamo ancora lontani  dal reale avvio dei lavori di risanamento, inizialmente annunciati – ricordiamo – per ottobre 2022”.

“A riprova”, insiste Blasioli, “c’è da dire che il contratto sottoscritto lo scorso 19 dicembre 2023 tra Ministero dell’Ambiente e la Deme Environmental n.v. (già Dec Deme) non prevede alcuna bonifica. Infatti, pur essendo la Dec Deme aggiudicataria già dal 2018 di una gara per la bonifica, da effettuare sulla base del progetto dell’allora Commissario Goio, l’intesa stipulata riguarda al momento solo le indagini preliminari e la progettazione esecutiva, per le quali operazioni occorrerà un ulteriore anno”.

Secondo l’esponente dem, infatti, tra “mutata compagine sociale del raggruppamento di imprese risultato aggiudicatario, le voci di richieste di aumento di circa 10 milioni di euro di Dec Deme e parere Anac che a fronte delle richieste di aumento provenienti da Dec Deme ha ribadito che è possibile alterare la parità di trattamento e la trasparenza prima della sottoscrizione del contratto, solo a determinate condizioni”, si è arrivati a stipulare un “contratto spezzatino, in quanto, al momento, ciò che viene contrattualizzato con Dec Deme è solo l’esecuzione delle indagini preliminari (peraltro già eseguite nel 2008) e la progettazione esecutiva. Solo a quel punto, se la somma sarà sufficiente, si procederà alla bonifica. Ma come abbiamo più volte affermato, la somma stanziata ad oggi non è più idonea a coprire integralmente il costo della bonifica”.

“Ripetere le indagini preliminari costerà 436mila euro e la progettazione 597mila: il Presidente Marsilio dovrebbe soffermarsi su un aspetto: se già oggi il soggetto aggiudicatario dice che occorreranno molti più soldi per eseguire la bonifica (almeno 10 milioni in più), al punto che si è optato per un contratto spezzatino che prevede al momento indagini preliminari e progettazione, e solo in seguito l’eventuale bonifica, chi sborserà la differenza?”, chiosa polemico Blasioli.

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