Pescara. “Il regolamento per l’occupazione di suolo pubblico non può essere portato, così com’è, all’esame del Consiglio comunale per l’approvazione, presenta criticità che devono essere eliminate attraverso una revisione profonda, frutto di un confronto propositivo con le associazioni di categoria”: è quanto afferma il direttore di Confartigianato Pescara, Fabrizio Vianale, dopo il passaggio in commissione del nuovo strumento di pianifuicazione commerciale.
“Come avevamo ampiamente previsto – sottolinea Vianale – questo provvedimento estende a tutto il territorio comunale il criterio di equiparazione dei tavolini esterni con quelli interni, di cui alla famigerata ‘delibera Cicconetti’ (tanti tavoli all’esterno quanti all’interno del locale e un metro quadro per persona). Limite che era stato giustificato per Piazza Muzii solo per via dell’inquinamento acustico. E che non trova ragione per altre aree della città e per quelle attività che, non aperte in orario serale, non creano disturbo o rumore”, afferma ancora Vianale. “L’altro effetto perverso è che allo stato, con l’approvazione del Regolamento, tutti i dehors sul territorio comunale diventerebbero abusivi in quanto non ricompresi tra gli arredi esterni consentiti. Salvo futura ed eventuale approvazione di un regolamento ad hoc di cui ad oggi non si ha traccia”.
“Anche l’eccessiva omologazione, con un’asciutta palette di colori consentita per tavolini e sedie, solo nero, grigio e marrone, ed il design “di stile sobrio e compassato” danno più un’idea di anonimizzazione che di ordine e qualità”, insiste il direttore di Confartigianato, “Per non parlare della rigidità con cui vengono affrontate le violazioni, spesso involontarie: la delibera si allinea pericolosamente più ai criteri punitivi del diritto penale che a un sistema di educazione e di promozione delle attività commerciali”.
“E questi limiti – rileva ancora Vianale – sono ancora più gravosi per i locali delle due zone a forte vocazione di ospitalità e divertimento come piazza Muzii e Pescara vecchia e per quelle aree che dovessero essere interessate da un piano di risanamento acustico. Si tratta di provvedimenti che non rendono la città più ordinata e accogliente, ma che puniscono tutti quegli operatori che nel corso degli anni hanno fatto di tutto per creare attività attrattive, punto di riferimento sia per i giovani che per le famiglie, per i residenti e per i turisti. Proprio quando iniziava a vedersi qualche possibilità di ripresa dopo il periodo dell’emergenza sanitaria ci troviamo di fronte a una serie di provvedimenti, da parte dell’amministrazione comunale, che rappresentano il colpo di grazia per tante persone che hanno scelto di investire sul futuro di questa città”.