Teramo. “Con l’intervista di ieri, Carlos Tavares, numero uno di Stellantis, conferma quanto Azione denuncia da anni: l’assenza di infrastrutture come un porto funzionante e una struttura ferroviaria valida che permettano all’Abruzzo di esportare al di là dell’Adriatico e di entrare nel mercato del Mar Mediterraneo”. Questo il commento di Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, alle parole dell’Amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, sullo stabilimento SEVEL di Atessa.
“La mancanza di progettualità – continua – e l’assenza di una visione chiara per il futuro stanno generando un clima di immobilismo che non possiamo più ignorare. Le infrastrutture sono il cuore pulsante di qualsiasi economia prospera, eppure, sotto la gestione del Presidente Marsilio, abbiamo assistito ad una carenza di interventi strategici. L’Abruzzo ha un’autostrada A14 perennemente congestionata, non ha binari per l’alta velocità ferroviaria, non ha un porto attrattivo e, negli ultimi cinque anni, nessun investimento è stato fatto.”
“L’Abruzzo – conclude Sottanelli – ha le potenzialità per essere un’area di grande sviluppo economico, punto di collegamento tra nord e sud Italia e così vicina a Roma. Venerdì, insieme a Mara Carfagna, già Ministra per il Sud, presenteremo, a Lanciano e a Perano, il programma di Azione. Un programma che sogna un Abruzzo interconnesso, competitivo ed efficiente e che, l’11 di marzo, con Luciano D’Amico Presidente della nostra Regione, potrà finalmente iniziare a essere realtà.”
“5 a 0, questo è il drammatico risultato tra anni di governo e investimenti infrastrutturali non realizzati nelle zone industriali del chietino”. Questa l’accusa di Giovanni Luciano, vice-segretario regionale di Azione e responsabile regionale sul tema dei trasporti, che continua: “È arrivato il CEO di Stellantis a sbattercelo in faccia, evidenziato una situazione infrastrutturale non all’altezza di un’area industriale che deve competere sui mercati mondiali. Noi lo avevamo già denunciato pubblicamente in varie iniziative, a Ortona e in Val di Sangro. Non ci voleva certo Tavares per capirlo, ma le sue parole sono un monito pesante che, dalla risposta apparsa oggi sulla stampa, Marsilio sembra non aver capito bene, citando quei pochi interventi minimali programmati da altri prima di lui e arrivati con colpevole ritardo. Serve davvero un cambio di passo o Tavares andrà altrove a parlare di produzione.”