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Inclusione lavorativa per vincere lo svantaggio: il progetto che vede coinvolte due Unioni dei Comuni

Val Vibrata, Tordino Vomano, Asl: i soggetti coinvolti

Sant’Omero. E’ una progettualità destinata a fare scuola quella che passa sotto il nome di “includi lavoro”: percorsi di inclusione lavorativa per persone svantaggiate.

 

Con la pubblicazione dell’avviso pubblico dei destinatari, infatti, parte i progetto finanziato dalla Regione e realizzato dall’Unione dei Comuni della Val Vibrata e l’Unione Le Terre del sole. Diciotto comuni coinvolti, con una popolazione che cuba circa la metà della provincia di Teramo, e che mette a disposizione 140 posti. Si tratta di un progetto che vede coinvolti in associazione temporanea di scopo le due unioni intercomunali (rappresentate nell’occasione da Massimo Vagnoni e Mario Nugnes), con la Asl di Teramo, l’organismo di formazione Pd Formazione & Servizi e l’agenzia per il lavoro Manpower.

L’intervento, finalizzato a favorire inclusione socio-lavorativa di persone svantaggiate in carico ai servizi sociali e alla Asl territoriale, ha come obiettivo quello di dare impulso al processo di reintegrazione occupazionale. Il progetto prevede la presa in carico delle persone in questione in una serie di attività e di orientamento definiti in base alla tipologia di svantaggio. E potranno riguardare tirocini extracurriculare, tirocini inclusivi o borse lavoro per una durata di 12 mesi. Attività che prevedono un impegno settimanale di 25 ore e indennità che vanno dai 500 ai 600 euro. Le borse lavoroper utenza psichiatrica, invece prevedono 40 ore settimanale e compensi per 340 euro. I soggetti ammessi saranno 140: 65 nell’ambito sociale della Val Vibrata e 45 ambito Tordino-Vomano e 30 per il dipartimento di salute mentale della Asl.

Le candidature potranno essere avanzate entro il 19 febbraio con le modalità previste dell’avviso sui siti delle due unioni dei comuni e della Asl.
“Con questo progetto”, sottolinea Massimo Vagnoni, presidente dell’Unione dei Comuni Val Vibrata, “ diamo prova dell’impegno e delle sinergie e dell’impegno di tutti gli attori istituzionali presenti sul territorio e realizzare azioni concrete per i più fragili con opportunità di avvicinamento al mondo del lavoro e di inclusione”.
“E’ un progetto innovativo che dà risposte importanti”, aggiunge il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, “ ad un territorio ampio e alle persone fragili”.

“Questo progetto è fondamentale per l’inclusione e il reinserimento di persone affette da disturbo psichiatrico grave”, l’analisi del dottor Domenico De Berardis. “ “Il lavoro è parte di restituzione di un ruolo sociale, di de-stigmatizzazione del distrubo psichiatrico e di promozione del benessere. E l’augurio è che tale progettualità poi rappresenti il volano per successive azioni a beneficio di tali persone”.

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