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Teramo

Civitella del Tronto, la città che muore: l’intervento

Molto critica la posizione dell'associaizone Nuova Rotta

Civitella del Tronto come Civita di Bagnoregio, ma mentre quest’ultima oggi è più che mai viva grazie ai grandi flussi turistici e morirà (si ipotizza) fra centinaia di anni a causa di un problema geologico, il borgo dell’entroterra teramano si sta a mano a mano “spegnendo”.

 

Il Paese, che un tempo pulsava di vita e attività, si trova oggi ad affrontare una crisi profonda e dolorosa. Lo spopolamento, la chiusura delle attività commerciali, la carenza di servizi e l’assenza di aggregazione e circoli culturali locali hanno trasformato il centro storico in un luogo desolato, quasi spettrale. Attraversare le strette vie lastricate, una volta animate dalle voci degli abitanti e dai visitatori, è diventato un viaggio nel passato, un’esperienza nostalgica che oggi si scontra con la cruda realtà di un borgo in totale declino.

Le serate nel centro storico di Civitella del Tronto sono particolarmente tristi, con le serrande abbassate dei tanti esercizi commerciali. La mancanza di iniziative culturali e di intrattenimento ha contribuito a un’atmosfera cupa, accentuata dall’assenza di colori e attività che animano le vie nelle vicine località più vivaci. L’Amministrazione comunale sembra non curarsene, immobile, incapace di rispondere al declino che la Città Fortezza sta vivendo.

L’assenza di politiche efficaci nell’ambito della promozione culturale e turistica, ha fatto sì che Civitella smarrisse la sua attrattività, perdendo visitatori ed investitori. Le attività commerciali, gravate dai crescenti costi e dalla mancanza di sostegno, stanno chiudendo una dopo l’altra. Per quelle poche realtà, che con tanta fatica riescono ancora ad andare avanti, la riduzione degli orari di apertura è diventata la strategia per sopravvivere, segno tangibile delle difficoltà che affrontano quotidianamente.

L’Amministrazione Di Pietro, che è al Governo della Città da più di dieci anni, ha mostrato tutti i suoi limiti. Leggere ed ascoltare il Sindaco che per le strategie turistiche declina ancora i verbi al futuro invece che al passato o al presente, non è più accettabile.

La Fortezza, che per fortuna grazie alla sua importanza storica continua ad essere il monumento più visitato d’Abruzzo, ha visto in questi anni diminuire drasticamente il numero dei visitatori. Il bando della gestione del forte è scaduto nel 2017 e da allora l’Amministrazione comunale va avanti di proroga in proroga: in 7 anni non sono stati capaci di elaborare un nuovo bando che permettesse nuovi investimenti in promozione ed un nuovo progetto per il rilancio della Fortezza.

I calendari estivi degli eventi, se realizzati, vengono pubblicati sempre ormai a stagione iniziata, poco pubblicizzati e poco attrattivi. Non esistono, inoltre, politiche di destagionalizzazione turistica che consentano la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi. Il Comune di Civitella, a differenza di quelli limitrofi, non partecipa mai alle fiere nazionali ed internazionali per la promozione turistica.

Il turismo odierno vive di programmazione e pianificazione, termini che, visti i risultati, la Giunta Di Pietro a quanto pare non conosce o conosce molto poco.

“Ci vogliono politiche serie per rivitalizzare il Paese, investimenti mirati per attirare nuovi residenti e turisti, e misure concrete per sostenere le attività economiche locali. La Città sta morendo, è indispensabile un cambio di rotta, un impegno concreto per invertire la tendenza negativa che sta segnando negativamente il destino di Civitella.” – conclude Marco Di Berardino Presidente dell’Associazione Nuova Rotta

 

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