Atessa. Venti posti letto, distribuiti in gran parte su stanze singole o doppie, ambienti totalmente rinnovati, luminosi, e impreziositi da opere d’arte donate da una giovane artista del posto, Antonia Ciccarelli. Si presenta così l’Ospedale di Comunità di Atessa inaugurato questa mattina all’interno del “San Camillo de Lellis”, alla presenza delle massime autorità regionali e locali. A fare gli onori di casa il Direttore generale della Asl Thomas Schael, accompagnato dal Direttore sanitario Flavia Pirola e dal Direttore del Pta Enrico Flocco.
Una cerniera tra l’ospedale e il domicilio del paziente: questo il ruolo dell’Ospedale di comunità, che si colloca nel segmento delle cure intermedie con la finalità di favorire dimissioni protette in un luogo a vocazione sociosanitaria nel quale consentire al malato un migliore recupero funzionale e dell’autonomia.
La fase post acuta, quindi, è quella indicata per un ricovero in Ospedale di comunità, a cui possono accedere categorie di pazienti ben precise: i cronici con riacutizzazione della patologia che non possono essere assistiti a domicilio, i dimessi dall’ospedale che devono proseguire il percorso terapeutico sotto controllo sanitario, e quelli che hanno necessità di supporto riabilitativo.
Due le specificità che caratterizzano la struttura: il ruolo centrale dell’infermiere, a cui è delegata tutta la parte assistenziale, e quello dei medici di medicina generale, che seguono l’aspetto clinico, avvalendosi, ove lo ritengano necessario, della consulenza dei 15 specialisti presenti nel Pta, che mette a disposizione anche altri servizi, quali il punto prelievi, la radiologia con Rx, Tac, risonanza ed ecografie, l’ambulatorio chirurgico e per ecodoppler.
“La sinergia instaurata con i medici di famiglia è straordinaria – ha tenuto a precisare Enrico Flocco – ne abbiamo già 14 che hanno aderito all’Unità complessa di cure primarie attivata nel Pta e offre continuità assistenziale nelle ore diurne. Sono certo che insieme sapremo rendere efficiente e funzionale il nostro ospedale di comunità, ampliando la collaborazione anche con altri medici”.
Tutto pronto, quindi, per accogliere il primo paziente, che varcherà la soglia lunedì 12 febbraio, mentre contestualmente partiranno i lavori al I piano per 40 posti letto di ospedale di comunità, finanziato con fondi Pnrr per complessivi 2 milioni di euro.
A sottolineare la ricaduta positiva delle scelte compiute sull’ospedale di Atessa fin dall’epoca della pandemia ci ha pensato il Direttore generale, ricordando anche le generose donazioni delle imprese locali: “Quando abbiamo chiuso alle altre attività – ha ricordato – per destinare questo presidio alla bassa intensità Covid ci siamo presi l’impegno, insieme al Presidente Marsilio, di investire e restituire al territorio questo presidio migliore di come lo avevamo trovato. Abbiamo tenuto fede alla promessa, com’è evidente, con interventi strutturali e diagnostiche tutte rinnovate, in Radiologia come in Endoscopia. E, ora che ne è stato ufficializzato il ruolo nell’ambito della rete ospedaliera, portiamo avanti l’esperienza innovativa di un presidio misto, nel quale coesistono l’ospedale e il territorio. Di nuovo è tornato a essere affollato e punto di riferimento per l’area del Sangro”.