“L’ufficializzazione della deroga per il 2024 all’obbligo di mantenere parte dei terreni agricoli incolti o improduttivi decisa dalla Commissione Ue è una risposta solo parziale e resta soggetta a numerosi vincoli”.
Così in una nota il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo. “Procedere per deroghe non può essere la soluzione. Al settore servono certezze. Quella di oggi è un’altra dimostrazione dell’inadeguatezza e dei limiti dell’impianto di questa Politica agricola comune che, come denunciamo da tempo, andrebbe ripensata.
Con il voto di giugno ci potrà essere un cambio di passo per rimediare agli errori fatti da Timmermans e gli altri fanatici del green ideologico. Agricoltura e ambiente sono alleati, non nemici. Ma la sostenibilità ambientale – per essere davvero tale – deve procedere di pari passo con la sostenibilità economica e sociale – continua D’Eramo -, come hanno ricordato le proteste degli agricoltori scesi in strada in tutta Europa. Avanti con battaglie di buonsenso per tutelare la biodiversità ma anche i redditi di chi lavora nel settore primario e garantisce ogni giorno la nostra sicurezza alimentare”, conclude D’Eramo.