“Venerdì scorso si è consumata l’ennesima strage di lavoratori in un cantiere a Firenze, con la morte di 4 operai e un uomo che risulta ancora disperso. Quella dei morti sul lavoro rappresenta una strage senza fine che ogni anno conta più di 1000 morti: una situazione indegna di un Paese civile”.
A dirlo in una nota congiunta il Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise Carmine Ranieri, il Segretario Generale UIL Abruzzo Michele Lombardo, il Segretario Generale FENEAL UIL Abruzzo Louis Panza, il Segretario Generale FILLEA CGIL Abruzzo Molise Silvio Amicucci, il Segretario Generale FIOM CGIL Abruzzo Molise Alfredo Fegatelli e il Coordinatore Regionale UILM Abruzzo Nicola Manzi.
“Quanto avvenuto a Firenze e negli altri incidenti sul lavoro non è dovuto alla fatalità ma è frutto di responsabilità precise: la modifica del codice degli appalti che ha introdotto il subappalto a cascata, la mancanza strutturale di controlli ispettivi, la non applicazione dei Contratti Nazionali del settore di riferimento, la mancanza di una legge che introduca la patente a punti per le aziende. È necessario che il Governo faccia un decreto che porti le tutele degli articoli 41 e 119 del Codice degli appalti pubblici anche nei cantieri privati sopra i 500 mila euro, che si prevedano tutte le tutele in fase di esecuzioni dei lavori, dall’applicazione del CCNL di riferimento al divieto del massimo ribasso sui costi della manodopera e della sicurezza”.
E ancora: “È necessario imprimere un radicale cambiamento alle politiche di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, cancellando il ricorso ai subappalti a cascata, prevedendo maggiori controlli nelle filiere, eliminando il ricorso ad appalti al massimo ribasso e garantendo a tutti condizioni di lavoro dignitose. Il lavoro e la sicurezza devono tornare al centro del dibattito politico e il Governo ha il dovere di trovare soluzioni concrete. Per queste ragioni sciopereremo nella giornata di mercoledì 21 febbraio, promuovendo in tutti i territori, in tutti i cantieri, in tutte le aziende, iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione. Non vogliamo più contare i morti. Sono urgenti risposte forti e un cambiamento radicale”.
A Teramo è previsto un sit in dalle 10.30 davanti la prefettura in largo San Matteo.