Pescara. Dal mese di settembre 2023 il personale militare dipendente in forza al Nucleo di Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Pescara, nell’intensificare le proprie attività di vigilanza, ha concentrato le proprie attenzioni sull’abusiva commercializzazione, successiva alla cattura, di prodotto ittico.
Importanti risultati sono così stati raggiunti, in particolare, avuto riguardo alla commercializzazione delle vongole, nel caso di specie “chamelea galina”, nostrani molluschi bivalvi che costituiscono un’interessante fetta di mercato nel panorama nazionale dei prodotti ittici.
L’attività d’intelligence posta in essere dai militari, spesso gravosa a causa della possibilità di sbarco del prodotto ittico, da parte degli operatori del settore, ricorrendo a modalità non convenzionali, ha comunque consentito di operare, nel periodo compreso tra il mese di settembre 2023 sino ad oggi, il sequestro di oltre 1700 chilogrammi di prodotto ittico, sottratto a vario titolo a diversi soggetti nella quasi totalità dei casi nell’ambito portuale pescarese, generalmente rigettato in mare poiché vivo e vitale a ripopolamento delle aree di restocking presenti in mare.
Tra le principali violazioni contestate vi sono la pesca e la commercializzazione di prodotto ittico in quantità superiori a quelle autorizzate, per ciascuna specie, dalla normativa vigente, così come lo sbarco, il trasbordo e la commercializzazione di esemplari di taglia inferiore alla taglia minima di riferimento; comportamenti questi ultimi che, se tenuti su larga scala, sono i principali responsabili del progressivo depauperamento della risorsa ittica nazionale, causano gravi squilibri nell’ecosistema marino e contribuiscono alla crisi, in prospettiva di medio termine, di un importante settore produttivo nazionale quale quello della pesca.
L’attività di polizia effettuata dal personale militare dipendente, che è tuttora in corso di intensificazione e proseguirà senza soluzione di continuità, è altresì posta in essere a tutela di tutti quegli operatori del settore ittico che compiono correttamente il loro lavoro per far giungere sulle nostre tavole un prodotto ittico conforme ai requisiti di provenienza e tracciabilità, i soli che possono assicurare le più adeguate condizioni di edibilità del prodotto da parte del consumatore finale.
Le sanzioni ammnistrative contestate superano i 10mila euro € e diversi sono stati gli attrezzi da pesca sequestrati.