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Teramo

Frana di Cavatassi: per la delocalizzazione non vengono coperte tutte le spese

Uno dei residenti solleva il caso

Tortoreto. Restare in casa, con la frana che è tutt’altro che ferma, nonostante gli importanti investimenti effettuati nel corso degli ultimi anni da parte dell’Ente sulla scorta di finanziamenti regionali dedicati.

 

Oppure delocalizzare la propria residenza, anche alla luce dei soldi messi a disposizione dalla Protezione civile, che però non bastano. Tra le tante storie che investono le famiglie che vivono nella frazione di Cavatassi nella zona interessata da anni da un movimento franoso, c’è anche quella di chi ha scelto la delocalizzione. Lo scorso anno, infatti, la Protezione civile ha messo a disposizione ulteiori fondi per i propritari di alloggi per trasferirsi altrove. Insomma un fondo utile per costruire la casa altrove.

Ma in un caso particolare, le somme messe a disposizione non sono sufficienti per due nuclei abitativi. O meglio: il provvedimento prevede un’erogazione dell’80% di 180mila euro, e comunque fino ad un massimo di 150mila euro. Per un secondo alloggio il 50%. Tradotto in soldoni: per poter fruire dei soldi bisogna fare un mutuo, per chi, e indebitarsi per un tot di anni. Insomma una sorta di situazione particolare. La scelta resta quella originaria: sistemare in una casa che continua a scivolare, oppure trasferirsi, ma mettere mano ai fondi propri.

 

 

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