Sostegno all’artigianato e alle micro imprese. Credito. Nuove regole per la concertazione con le parti sociali. Sono i tre temi chiave dell’appuntamento fissato per domani, martedì 5 marzo, a Pescara, nella sede regionale di CNA Artigiani Imprenditori d’Italia, con i due candidati alla presidenza della Regione Abruzzo Luciano D’Amico e Marco Marsilio.
Il primo ad arrivare all’incontro con i dirigenti della confederazione artigiana presieduta da Savino Saraceni e diretta da Silvio Calice, sarà alle 9 l’ex Rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, che guida la coalizione di centrosinistra. Un’ora dopo sarà la volta del Presidente uscente Marco Marsilio, che guida invece una coalizione di centrodestra.
Tre, come detto, i temi al centro del confronto, identici per ambedue i contendenti. Il primo concerne le politiche attive a favore dell’artigianato, su cui l’ente Regione ha competenze esclusive: ai due candidati, la CNA sottolineerà la mancanza di specifiche politiche dedicate al settore, che dal 2018 ha perso quasi 3mila imprese, secondo peggior risultato tra le regioni d’Italia. In particolare, viene sottolineato il fatto che dal 2009 esista una specifica legge regionale, la 9, che in tutti questi anni non ha mai trovato applicazione da parte dei diversi governi regionali che si sono succeduti, di centrodestra e centrosinistra che fossero. E questo nonostante contenga misure interessanti per lo sviluppo del comparto, come ad esempio in materia di trasmissione d’impresa o bottega-scuola.
Quanto al credito, CNA ricorda ai due candidati le difficoltà crescenti di accesso ai prestiti erogati dalle banche. Nei primi sei mesi del 2023, secondo Bankitalia, nella nostra regione i prestiti loro concessi hanno subito un calo rispetto al secondo semestre del 2022 del 3,87%, con un valore assoluto pari a 393 milioni; e ciò a fronte di una media nazionale inferiore, anche se pur sempre negativa, del 2,18%. Una flessione che si distribuisce in modo disomogeneo a seconda della dimensione delle imprese: perché se quelle medio-grandi vedono una contrazione del 3,61% (mentre in Italia la flessione è dell’1,76%), peggio va a quelle piccole, ovvero fino a 20 dipendenti: per loro il dato segna -4,79%, anche in questo caso peggiore della media nazionale (-4,30%).
In materia di concertazione con le parti sociali, infine, l’articolo 11 dello Statuto regionale stabilisce che la Regione favorisce l’attività di concertazione con le parti sociali riconoscendone ruolo e funzioni: un riconoscimento, tuttavia che deve trovare nella prossima consiliatura forme strutturate e codificate precise, pur nel rispetto delle diverse funzioni e compiti degli organi istituzionali. Come invece sin qui non è accaduto, secondo la CNA ma anche secondo le altre organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori.