Vasche di laminazione e disboscamento lungo il fiume a Montesilvano: i dubbi del comitato Saline.Marina.PP1
Montesilvano. Sono i vari i dubbi avanzati dal comitato Saline.Marina.PP1 di Montesilvano sul progetto da 11milioni di euro per la protezione dal rischio idraulico del tratto finale del fiume Saline.
Il presidente del comitato, l’architetto Giuseppe Di Giampietro, ha analizzato il progetto della Regione Abruzzo che prevede – riferisce – “la realizzazione di argini di contenimento, alcuni tratti con muri di cemento sul lato urbanizzato e scarpate in terreno sul lato fluviale, altri con terrapieni su ambo i lati. Inoltre il progetto prevede una vasca di laminazione per il controllo delle piena del fiume in comune di Montesilvano, poco a monte del complesso Ibisco, forse troppo vicina ai depositi di discariche contaminate da diossina del SIR Saline”.
“Il progetto, a ottobre 2022”, spiega Di Giampietro, “ha ottenuto il giudizio di esclusione dalla procedura di VIA dal comitato regionale per la valutazione di impatto ambientale, formato da dirigenti regionali dei settori ambiente, territorio, e infrastrutture. Tra le ragioni dell’esclusione, l’indifferibilità e urgenza dell’intervento, visto il rischio per il territorio, visti anche gli esiti drammatici recenti dei cambiamenti climatici in altre regioni adriatiche”.
Concordando su “l’importanza strategica della difesa dal rischio idraulico del progetto in corso d’opera”, il comitato avanza alcuni dubbi, a partire da “la vicinanza della vasca di laminazione al sito di discariche tossiche SIR. Essa è localizzata a monte dell’attraversamento A14 del fiume in prossimità delle aree a deposito dei rifiuti inquinati da diossine presenti in comune di Montesilvano, poche decine di metri a valle del bacino di laminazione. L’opera pare essere inserito nel Lotto 2 di intervento. A causa della classificazione SIN del fiume Saline e del pericolo del dilavamento dei terreni dell’adiacente discarica inquinata” sostiene Di Giampietro che chiede che “questa parte del progetto vada sottoposta ad una più accurata valutazione ambientale, con la possibile rilocalizzazione più a monte, in zona Congiunti, nell’area di confluenza dei fiumi Tavo e Fino”.
A ridosso della foce, invece, sono stati recentemente eseguiti, a ridosso della foce del Saline, lavori di denaturalizzazione delle aree golenali del fiume Saline, ovvero disboscamento e decespugliamento: “Lavori di tale estensione, tuttavia, modificano la morfologia di un’area naturale, anche se non classificata come riserva, ma importante per l’avifauna ed il paesaggio”, aggiunge l’architetto di Giampietro, secondo il quale “tali lavori non possono essere classificati solo come opere di manutenzione idraulica, né è ragionevole pensare ad un disboscamento così esteso per creare le condizioni di visibilità ed accesso per un rilievo di maggior dettaglio delle aree di intervento”.
La richiesta del comitato, quindi, è di “interrompere la fase di disboscamento massivo dell’area verde golenale del fiume, che non costituisce rischio idraulico, ma difesa, filtraggio e rallentamento delle acque, ed è una risorsa naturalistica preziosa, anche di valenza turistica per l’area: si utilizzino altre tecniche per un rilievo affidabile delle aree di progetto”.