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Morte di Patrick: la famiglia chiede silenzio e rispetto

Familiari che si dissociano dalle dichiarazioni di "coloro che si improvvisano investigatori"

Mosciano. Rispetto e silenzio sulla vicenda di Patrick Guarnieri, il giovane 20enne, di etnia rom, morto nei giorni scorsi nel carcere di Castrogno.

A chiederlo, in una nota è la famiglia del giovane giuliese (il padre Geravsio, la madre Cristina e i figli della coppia, Guido, Alex, Tiziana e Anastasia).

“La famiglia di Patrick ha solo dialogato con i propri legali e tecnici perché il loro unico intento è quello di sapere cosa è accaduto al proprio figlio percorrendo la strada giuridica. Credono nelle istituzioni e nella giustizia e attendono un unica voce quella della Procura di Teramo che ha aperto un inchiesta per far luce alla tragica morte del caro Patrick”.

E ancora: “La famiglia Guarnieri si dossocia da tutte quelle dichiarazioni fatte sui canali web prive di fondamenti e a sfondo accusatorio, ovvero, tutti quei personaggi che si improvvisano investigatori, pm, giudici e avvocati e influencer che narrano del tragico accaduto e soprattutto puntano il dito verso terze persone, questo atteggiamento è irrispettoso verso i familiari e verso la procura”.

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