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Chieti

I simboli della processione del Venerdì Santo a Chieti

Chieti. Martedì 26 marzo alle ore 18.00 nella Nuova Libreria Bosio si terrà la conferenza su “I simboli della processione del Venerdì Santo a Chieti. Iconografia e significato” a cura della prof.ssa Angela Rossi. Introduce Antonio Di Giosafat, Direttore della Nuova Libreria Bosio.

I simboli o trofei della processione del Venerdì Santo a Chieti, realizzati dal maestro pittore, scenografo e illustratore Raffaele Del Ponte, rappresentano i momenti cruciali della Passione vissuta dal Cristo. Sono sette: l’Angelo alato, le Lance, la Colonna, il Gallo, il Sasso, il Volto Santo, la Scala, la Croce, che è il simbolo cristiano più diffuso, riconosciuto in tutto il mondo. La croce è una rappresentazione stilizzata dello strumento usato dai romani per la tortura e l’esecuzione capitale, il supplizio che secondo i Vangeli e la tradizione cristiana è stato inflitto a Gesù Cristo.Tuttavia si tratta di una forma simbolica molto antica, un archetipo che prima del cristianesimo aveva già assunto un significato universale: rappresenta l’unione del cielo con la terra, della dimensione orizzontale con quella verticale. Con il Cristianesimo assume significati nuovi e complessi come il ricordo della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù ed è come un monito dell’invito evangelico ad imitare Gesù in tutto e per tutto, accettando pazientemente anche la sofferenza. La croce è per i cristiani la memoria del sacrificio di Gesù e sintetizza in modo significativo il suo messaggio: l’amore di Dio ( il braccio verticale, che indica l’alto) e l’amore del prossimo( il braccio orizzontale):un abbraccio verso tutti gli uomini. Le prime rappresentazioni visive della Croce, ma non del Crocifisso, vengono fatte risalire alle pitture catacombali composte fra II secolo e III secolo d.C., mentre la più antica raffigurazione della Crocifissione, a tutt’oggi conosciuta, può essere individuata in quattro tavolette di avorio attualmente conservate alla National Gallery di Londra, databili attorno al 420-430.

Nel pieno dell’epoca medievale si diffuse un’iconografia dalla forte valenza religiosa e simbolica, ossia quella della Crocifissione di Cristo. È fondamentale distinguere due tipi di modalità, che vennero adoperate a tale scopo e che mostrano notevoli differenze dal punto di vista compositivo e tecnico. La prima si incentrava sulla raffigurazione di un Christus Triumphans (Cristo Trionfante), la seconda, invece, presentava un Christus Patiens (Cristo Sofferente).Nel corso dei secoli gli artisti seguirono sempre più la tendenza a raffigurare la sofferenza del Cristo Crocifisso, sintesi della sua duplice natura umana e divina.

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