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Teramo

“Montorio chiude per due anni centro storico per colpa del sindaco”

La minoranza all'attacco chiede consiglio comunale straordinario

Apprendiamo dal sito del comune e dai giornali dell’ordinanza n.36 del 23 marzo con cui il sindaco Fabio Altitonante ha deciso l’istituzione del divieto di circolazione (transito) nel centro storico di Montorio per due anni, dal 2 aprile 2024 al 2 aprile 2026, a causa dell’ingorgo dei cantieri della ricostruzione. Una iniziativa che a questo punto risulta essere molto probabilmente necessaria, me che evidenzia tutte le lacune dovute a una mancanza totale di programmazione e ai ritardi (anche di due anni) nel firmare i decreti di concessione dei contributi e fare partire i cantieri in modo più organizzato”.

A dirlo i consiglieri comunali di minoranza Eleonora Magno, Andrea Guizzetti, Alessandro Di Giambattista e Alessia Nori.

“A causa di queste inadempienze oggi si è venuta a creare una situazione ingestibile che ha costretto il sindaco a prendere una decisione molto più impattante e critica e che, come è solito di questa amministrazione chiusa dentro il palazzo, avviene all’improvviso e nell’assenza più totale di informazione e confronto con le minoranze consiliari e con la cittadinanza, in particolare i commercianti e i residenti delle aree interessate. E’ doveroso purtroppo evidenziare come alla roboante propaganda del sindaco Fabio Altitonante, che ormai non ha più scuse perché governa da quasi quattro anni – ovvero da quando grazie alle norme di Giovanni Legnini è realmente possibile ricostruire nei comuni con il doppio cratere (2009 e 2016) come il nostro – e sono seguiti una serie di suoi atteggiamenti che oggi risultano dannosi per l’intera comunità montoriese e che di seguito elenchiamo: appena insediato c’è stato da parte sua un approccio muscolare con minacce di commissariamento anziché un confronto serio e responsabile con progettisti, presidenti di consorzio e ditte interessate; ritardi ingiustificati nel rilascio dei decreti di avvio dei lavori su pratiche già autorizzate dalla struttura commissariale, quindi blocco ingiustificato di numerosi cantieri. Se non si fosse perso più di un anno e mezzo diversi aggregati oggi sarebbero quasi conclusi; mancanza totale di un cronoprogramma che poteva essere studiato favorendo una più funzionale cantierizzazione degli aggregati, sempre con l’intento di rendere meno impattante la ricostruzione; decisioni unilaterali probabilmente senza neanche discutere con i suoi assessori e consiglieri; mancanza di ascolto e ricerca della condivisione con i cittadini e tutti gli attori del processo della ricostruzione; mancanza di una previsione di iniziative di compensazione (economiche e altro) per le attività danneggiate”.

E concludono: “Abbiamo chiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario sul tema della ricostruzione e dei provvedimenti assunti, da tenersi in un luogo pubblico (cineteatro) che possa favorire la presenza dei cittadini, per analizzare insieme le criticità e trovare le migliori soluzioni con il contributo di tutti; noi siamo pronti come sempre a confrontarci pubblicamente e a dare il nostro fattivo contributo. Siamo certi che il sindaco non vorrà sottrarsi e inviterà anche i cittadini a partecipare”.

 

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