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Teramo

La maggioranza: “Gatti dovrebbe pensare alla città di Teramo”

La replica alle parole dei giorni scorsi del neo consigliere regionale

“Sorprende in maniera netta il comunicato di questi giorni dell’ormai consigliere Paolo Gatti, le cui dichiarazioni fanno sorgere dubbi importanti su come, in tanti anni di ruoli istituzionali locali ricoperti, non conosca le tempistiche di realizzazione delle opere a partire dall’ottenimento dei fondi”.

A dirlo i gruppi di maggioranza del Comune di Teramo.

“Effettivamente però non sovviene alla mente nemmeno un’opera strategicamente rilevante per la Città di Teramo messa in campo da lui o dalla sua parte politica. Del resto, dal 2018, passando per le amministrative del 2023, la comunità teramana, oltre a scegliere e a confermare l’amministrazione di Gianguido D’Alberto, ha anche ribadito una secca bocciatura alla compagine politica di Paolo Gatti e a Paolo Gatti stesso, sempre più vittima dei suoi stessi atteggiamenti personalistici e di una politica atta esclusivamente all’ottenimento del consenso piuttosto che al bene comune. La supponenza messa in mostra dalle sue parole, atte a bacchettare questa maggioranza su come si dovrebbero avere rapporti tra il Comune e la Regione non fa altro che confermare come sia stato e continui ad essere assente dall’amministrare politico della Città di Teramo, del resto parla di fondi messi in campo da Marsilio, che non solo sono stati stanziati dalla giunta precedente di centrosinistra, ma che addirittura il suo “caro amico” Marco Marsilio ha tagliato in maniera sostanziale, mettendo a rischio la realizzazione di certe opere, una su tutte l’Ex Manicomio”.

E ancora: “Archiviate le mance elettorali – dato che diversamente non possono essere considerati i fondi annunciati a pochi giorni dal voto – è ora che si inizi a restituire al territorio quello gli spetta di diritto. Se Gatti avesse realmente a cuore le sorti della nostra città, al di là delle appartenenze politiche dovrebbe innanzitutto battere i pugni con la sua maggioranza per ridare a Teramo quei 10 milioni sottratti al progetto della cittadella della cultura, dopo la figuraccia da lui stesso commessa con gli annunci in campagna elettorale. Così come dovrebbe battersi per far stanziare per la sua città adeguate risorse per il trasporto pubblico locale, per l’autostazione o ancora per far finanziare il progetto di via Longo, premiato a livello nazionale proprio per la sua capacità di coniugare la tutela sociale delle fasce più deboli e la rigenerazione urbana. Con certe dichiarazioni si comprende la difficoltà che Paolo Gatti soffre nel digerire come questa amministrazione sia riuscita, in soli cinque anni, a risanare quella città che il centrodestra, di cui lui stesso era espressione, aveva lasciato in uno stato di profonda crisi – basti ricordare la questione dei derivati, che tanto è costata a Teramo, con il Comune arrivato a pagare anche 400.000 euro l’anno – ma crediamo allo stesso modo che sia arrivata l’ora che faccia pace con il passato e guardi al futuro e al bene comune”.

E concludono: “Sulla rinascita e la rigenerazione della città stia tranquillo. A parlare per noi sono i cantieri aperti e quelli in procinto di partire grazie alla straordinaria opera di progettazione e programmazione portata avanti da questa amministrazione e ai relativi fondi ottenuti. E stia tranquillo anche sui corretti rapporti istituzionali, che da parte di questa amministrazione comunale non sono mai mancati pur nella giusta difesa della nostra Città. La politica dell’utilizzo degli enti per il proprio consenso, la politica del piccolo orticello, degli insulti e della distorsione della realtà la lasciamo ad altri. Noi pensiamo solo al bene della città di Teramo e della sua comunità. È ora che Paolo Gatti, una volta per tutte, inizi a fare lo stesso”.

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