Chieti. Prima udienza, stamani, in Corte d’Assise a Chieti, per il processo sull’omicidio dell’architetto pescarese Walter Albi e sul grave ferimento dell’ex calciatore Luca Cavallito: entrambi, il primo agosto 2022, furono vittime di un agguato teso in bar sulla Strada Parco a Pescara, dove un killer gli sparò contro diversi colpi di pistola.
Dovranno rispondere di omicidio volontario premeditato e tentato omicidio il 54enne pescarese Mimmo Nobile, presunto esecutore, e il calabrese 55enne Natale Ursino, presunto mandante; mentre il pescarese Maurizio Longo è accusato di favoreggiamento.
Nel corso dell’udienza la discussione tra le parti si è concentrata su alcune questioni tecniche, in particolare, su un capo d’imputazione suppletivo, oltre a quello di omicidio volontario premeditato e tentato omicidio, di ricettazione, legato al furto e successivo utilizzo di due scooter e dell’arma usata per l’agguato.
La pistola, infatti, risulta la stessa rubata a una guardia giurata durante la rapina, per la quale è accusato lo stesso Nobile, avvenuta qualche settimana prima dell’agguato nel centro agroalimentare di Cepagatti.
“Una dimenticanza da parte della Procura – spiega l’avvocato Giancarlo De Marco legale di Maurizio Longo – per la quale, pur non opponendoci formalmente, abbiamo comunque chiesto, secondo i nostri diritti, i termini a difesa, visto che, in particolare, per quel che riguarda la pistola, ci sarà molto da dire in dibattimento se sia effettivamente quella l’arma del delitto oppure no”.
Altro confronto quello sull’ammissione di alcuni teste: dalla Procura perplessità su un’indicazione generica riguardante il teste 19, proposto da Cesare Placanica, avvocato di Ursino, un tale emerso da alcune intercettazioni, non ancora identificato e rintracciato. Inoltre dalle difese si muovono dubbi sulla convocazione, nella lista dei teste d’accusa, di un consulente del RIS di Roma, già sentito in sede di incidente probatorio.
“Si tratta di un perito del Ris già ascoltato dalle parti – spiega il legale di Nobile, Luigi Peluso – e dunque in conflitto con il dibattimento in Corte d’Assise. Sarà un lungo processo dal finale tutt’altro che scontato perché siamo assolutamente convinti dell’innocenza di Nobile”.
Dei 93 teste ammessi tutto ruota intorno al sopravvissuto all’agguato, Luca Cavallito. “Siamo ben consapevoli dell’importanza della testimonianza di Cavallito – precisa l’avvocatessa Sara D’Incecco legale di parte civile dell’ex calciatore 50enne – in quel drammatico e tragico pomeriggio di una cosa è certo e lo ribadirà davanti la Corte, la bocca dalla quale è uscita la frase ‘questo è per te e per i tuoi amici infami’ era quella di Mimmo Nobile”.
La prossima udienza è stata fissata al 30 maggio.