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Pescara

Autismo: all’ospedale di Pescara diagnosi precoce con il progetto NIDA

Pescara. E’ attivo, presso il reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Pescara un monitoraggio dello sviluppo di neonati ad alto rischio e l’attività di diagnosi e di presa in carico della UOS Disturbi del Neurosviluppo e del Centro Autismo della UOC di Neuropsichiatria infantile.

Dal 2020 la Asl di Pescara ha accolto, su richiesta dell’Istituto Superiore di Sanità e della Regione Abruzzo, il Progetto NIDA, Network Italiano per il riconoscimento precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico. Il percorso, che coinvolge le unità  di Neuropsichiatria Infantile, di Neonatologia e TIN, è coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e mette in rete la Asl di Pescara con altre ASL della Regione Abruzzo e d’Italia.

I primi 36 mesi di vita, in particolare i primi 18, sono cruciali per lo sviluppo del bambino. L’individuazione precoce di eventuali Disturbi del Neurosviluppo (NDD) in questa fase è fondamentale per permettere un trattamento tempestivo e mirato, che può ridurre significativamente l’impatto del disturbo sullo sviluppo e migliorare la prognosi del bambino.

Per questo motivo, i neonati prematuri (nati prima di 31 settimane di gestazione), piccoli per età gestazionale (al di sotto del 3° percentile) e i loro fratelli (sibling) vengono sottoposti a un monitoraggio dello sviluppo. Il monitoraggio, che viene effettuato da personale qualificato ogni 3 mesi di età del bambino fino al 36°, si avvale di un protocollo multi-osservazionale che comprende: visita neurologica, somministrazione di test di sviluppo, valutazione auxologica, schede pediatriche del neurosviluppo, test self-report.

Ad oggi, nel rispetto del protocollo elaborato dall’ISS, l’ambulatorio di Follow-up Neuroevolutivo della UOC di Neonatologia, ha in carico ed accompagna nella crescita 247 bambini.

Il Progetto NIDA è un esempio virtuoso, clinico e scientifico, di collaborazione regionale e nazionale in cui la centralità della diagnosi precoce permetterà di ridurre l’espressività della sintomatologia e quindi una migliore qualità di vita per i bambini e le famiglie.

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