Con lettera di accompagnamento del 3 aprile 2024 la nostra Associazione protocollava una Proposta di iniziativa Popolare con quasi seicento firme per richiedere la calendarizzazione al prossimo Consiglio comunale della Proposta di Iniziativa Popolare (PIP) sulla riqualificazione dell’area sportiva dell’Annunziata, ai sensi del combinato disposto fra gli artt. 18 dello Statuto e 53 del Regolamento comunale sulla Democrazia partecipativa.
Via PEC abbiamo ricevuto una comunicazione del Sig. Sindaco Jwan Costantini nella quale si dice che “la proposta di iniziativa popolare […] non potrà essere tempestivamente sottoposta all’esame del Consiglio comunale, essendo sostanzialmente esauriti (a far data dal 25 aprile) i poteri deliberativi dell’organo consiliare, fatta eccezione per gli atti urgenti e improrogabili, nei termini sopra indicati”. La motivazione è più che ovvia: a partire dal 45° giorno che precede la consultazione elettorale comunale, infatti, il Consiglio comunale deve limitarsi alle sole attività deliberative urgenti e improrogabili. La tempistica prevista dal regolamento per la democrazia partecipativa è piuttosto lunga, il procedimento istruttorio della PIP non è stato pertanto, al momento in cui scriviamo, nemmeno avviato.
Si potrebbe subito obiettare che la preposizione “entro” che indica i tempi nelle norme procedimentali del succitato regolamento, definisce dei periodi: nel caso di specie, per l’assegnazione al controllo di ammissibilità del Comitato Dei Garanti (CDG), dal 3 al 18 aprile. Anche prima del 18 aprile. E’ evidente che la volontà politica avrebbe potuto fare il resto. Ad esempio, il Sindaco avrebbe potuto assegnare la petizione al CDG il giorno successivo alla sua ricezione; il CDG avrebbe potuto esaminare d’urgenza la regolarità delle firme e consegnare al Sindaco un verbale di ammissibilità in un paio di giorni. A questo punto, il Sindaco avrebbe potuto calendarizzare la PIP nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale fissato proprio per il 18 aprile prossimo.
Ciò che ci preme rilevare, tuttavia, senza poter contare sulla volontà politica, è che il procedimento deve comunque essere avviato entro il 18 aprile prossimo (lo stesso giorno del Consiglio comunale). Entro quella data, infatti, a prescindere da quale sia l’ampiezza dei poteri del Consiglio comunale, il Sindaco deve assegnare al CDG ex art. 22 dello Statuto la PIP per l’istruttoria di ammissibilità, come previsto dall’art. 53.2 dal Regolamento per la democrazia partecipativa.
Vero è che l’assenza della volontà politica accompagna gli adempimenti sempre allo scadere, ma l’istruttoria, per quanto lunga, potrebbe fermarsi entro il 25 aprile. Il nuovo Consiglio comunale, dopo le elezioni, potrebbe discutere la PIP con l’istruttoria utilmente conclusa.
Ne discende che il mancato avvio dell’istruttoria entro il 18 aprile, si paleserebbe arbitrario e privo di fondamento giuridico. L’istruttoria, infatti (in questo caso imposta dal regolamento per la democrazia partecipativa, secondo tempi e modalità in esso fissati), è procedimento preparatorio e preordinato, indipendente dall’adempimento di merito di competenza del Consiglio comunale che per vari motivi potrebbe non intervenire.
Questa associazione, tutto ciò premesso, chiede che entro il 18 aprile p.v. venga aperto senz’altro il procedimento istruttorio da parte del Sindaco con l’assegnazione della PIP al CDG, per gli adempimenti di ammissibilità .
Chiede altresì che ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 7 della legge 241/1990, sia comunicato alla scrivente Associazione l’avvio del procedimento istruttorio.