Evoluzione Sostenibile non parteciperà alle prossime elezioni comunali. Questa è la decisione presa dal direttivo dell’associazione che non ha ravvisato la sussistenza delle condizioni politiche indispensabili per affrontare la sfida elettorale di giugno. Ciò non significa che l’impegno civico dell’associazione finisce qui; al contrario, continuerà nel portare avanti, con rinnovata responsabilità, progetti per la crescita e per il buon governo della città.
Ci siamo presentati il 2 dicembre, con un’assemblea molto partecipata in sala Buozzi. In pochi mesi, abbiamo fatto proposte per la crescita di Giulianova come la costruzione del sottopasso carrabile di via Nazario Sauro (che presenteremo nei dettagli prossimamente) e la riqualificazione della zona dello shopping del lido, e la rivitalizzazione del settore produttivo che non ha ricevuto alcuna attenzione da parte dell’attuale amministrazione comunale.
Abbiamo anche portato all’attenzione generale aspetti in chiaroscuro dell’azione dell’amministrazione Costantini, quali le irregolarità nella gara per l’aggiudicazione del servizio di igiene urbana che hanno portato al cambio del gestore, la prolungata chiusura della piscina comunale, tuttora inutilizzabile, che ha provocato l’interruzione sia delle attività di riabilitazione che sportive e le scelte scellerate e non conformi alle norme riguardanti il piano spiaggia, che abbiamo voluto condividere, in uno spirito di alleanza, con altre forze politiche del centrosinistra e che hanno dato luogo a un ricorso al TAR.
Tornando alla stretta attualità, è doveroso ripercorrere le tappe che ci hanno spinto a decidere di non partecipare alle prossime elezioni comunali affinché le tante persone che hanno aderito o che hanno rivolto la loro attenzione alla nostra associazione siano portate a conoscenza delle ragioni alla base della scelta. Essendo, la nostra, un’associazione di chiara ispirazione progressista, sin dalla nascita abbiamo lavorato convintamente alla creazione di un polo civico che potesse contribuire alla costituzione di una coalizione di centrosinistra, ampia, plurale e coesa, nella quale nessuna forza avrebbe dovuto accampare primazie e diritti di veto.
Abbiamo auspicato la nascita di un “patto per Giulianova” sul modello di quello per l’Abruzzo che ha unito forze progressiste e moderate alle elezioni regionali. Si trattava, in altri termini, di trasformare la maggioranza numerica emersa il 10 marzo in politica, passando per l’individuazione di una personalità, al di fuori delle appartenenze politiche, in grado di federare forze politiche e civiche di estrazione differente e con sensibilità diverse. Una figura in grado di replicare quella del rettore emerito Luciano D’Amico il quale è stato in grado di mettere assieme, nel “patto per l’Abruzzo”, un campo di forze molto ampio e plurale, trasformandolo in una coalizione coesa e competitiva.
Al di là della non facile ricerca della personalità super partes più adatta al ruolo, non c’è stata alcuna apertura
dal momento che il Cittadino Governante, la forza più rappresentativa della coalizione in quanto unica ad essere presente in consiglio comunale, ha sempre rivendicato per quel ruolo, come condizione imprescindibile, una figura di parte, fortemente identitaria della storia dell’associazione. Scelta antitetica rispetto a quella che ha consentito di ottenere l’ottimo risultato elettorale a livello regionale.
Non è stato possibile invertire la rotta neppure con l’intervento di D’Amico e così si è consumato lo strappo che inevitabilmente ha fatto venire meno la nascita del campo largo, condizione indispensabile per competere, con concrete possibilità di successo, contro la coalizione di destra che appoggia Costantini.
Non abbiamo citato le altre due forze politiche della coalizione, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, poiché irrilevanti in quanto completamente schiacciate sulle posizioni del Cittadino Governante. Negli ultimi giorni abbiamo aderito al tentativo estremo di costituire una coalizione capace di contrastare la destra, alternativa al polo costituito da Cittadino Governante, PD e Movimento 5 Stelle, con l’obiettivo di restituire a Giulianova un governo all’altezza della sua tradizione, definito di ”salute pubblica”.
Nonostante la consapevolezza della eccezionalità della situazione e la natura straordinaria e anomala della coalizione che si stava cercando di costruire, il tentativo non è andato a buon fine per lo strappo della componente di sinistra che. Ciò ha fatto venire meno la natura stessa della proposta che avrebbe avuto una connotazione non più coerente con i valori di Evoluzione Sostenibile. Di qui la scelta di non essere parte della contesa elettorale di giugno, ma di lavorare all’ulteriore rafforzamento dell’associazione.
In conclusione, nonostante la manifesta debolezza della candidatura Costantini per gli innumerevoli errori amministrativi e politici commessi, nel fronte progressista, dopo le parentesi del 2004, 2009 e 2014 che avevano portato il centrosinistra alla conquista del governo di città dapprima con Ruffini e successivamente, per due volte, con Mastromauro, è riemerso il vecchio schema basato su imposizioni e veti che mai avrebbe potuto costituire il necessario collante per tenere assieme le varie sensibilità che albergano nell’area progressista. Al contrario, ha alimentato ulteriori divisioni facendo il gioco della destra che, pure, tutti dichiarano di voler sconfiggere.