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Teramo

Sciopero Il Centro, D’Alberto: “Servono Stati generali dell’informazione”

La nota del sindaco di Teramo

“In Abruzzo, ancor più che nel resto d’Italia, continuiamo ad assistere, ormai da tempo, a un costante depauperamento del sistema dell’informazione. Una situazione che, come ho già avuto modo di dire, rappresenta un rischio per la tenuta democratica delle nostre comunità. Per questo, a fronte dell’ennesimo giorno di sciopero da parte del quotidiano Il Centro, come rappresentante delle istituzioni non posso non tornare ad esprimere solidarietà ai giornalisti e ai collaboratori del quotidiano abruzzese e a evidenziare la necessità che sul nostro territorio si apra una vertenza generale su una questione, quella del  diritto-dovere all’informazione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione, che ci riguarda tutti e che misura lo stato di salute di ogni democrazia. Per questo credo sia assolutamente necessario che tutte le istituzioni e gli enti del territorio, a partire dall’Università e dalla Regione, insieme all’Ordine e al Sindacato dei giornalisti, lavorino per far partire in Abruzzo gli Stati generali dell’informazione. Tra le priorità, quella di una legge regionale sull’editoria che aiuti il settore a superare le difficoltà che vive ormai da troppo tempo”.

Così il sindaco e presidente Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, che alla luce della quinta giornata di astensione dal lavoro in poco meno di tre mesi da parte dei giornalisti e delle giornaliste del quotidiano Il Centro, nell’ambito del pacchetto di scioperi proclamato dall’assemblea, nel tornare ad esprimere la propria vicinanza a “chi, quotidianamente, racconta la nostra Regione”, ricorda come l’Abruzzo in questi anni abbia perso redazioni, giornali, televisioni.

L’ultimo organo di informazione a scomparire, in ordine di tempo, appena un anno fa,  il quotidiano “I Due Punti”, “chiuso in seguito a una scelta editoriale consumata da un giorno all’altro, a scapito dell’informazione e senza alcuna forma di tutela per i giornalisti. Non posso non rilevare come non sia più rinviabile una presa di coscienza da parte delle istituzioni della difficile situazione che sta vivendo l’informazione nel nostro paese e in particolare nella nostra regione. Come ho già ricordato in diverse occasioni, nel corso degli anni la professione giornalistica ha affrontato importanti e profondi mutamenti, legati non solo alla crisi del sistema ma anche alle innovazioni tecnologiche”.

 

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