Pescara (4-3-3) Plizzari; Floriani, Brosco, Mesik, Milani; Franchini, Squizzato, Aloi; Merola, Cuppone, Cangiano. In panchina: Gasparini, Profeta, Di Pasquale, Moruzzi, Pierno, Pellacani, Staver, De Marco, Meazzi, Tunjov, Accornero, Capone, Masala, Sasanelli, Vergani. Allenatore. Cascione.
Juventus Next Generation (3-4-2-1) Daffara; Savona, Pedro Felipe, Muharemovic; Comenencia, Damiani, Hasa, Rouhi; Sekulov, Nonge; Guerra. In panchina: Scaglia, Fuscaldo, Stramaccioni, L. Cerri, Mbangula, Mulazzi, Iocolano, Palumbo, Mancini, Salifou, Stivanello, Perotti, Anghelè, Bonetti, Da Graca. Allenatore: Massimo Brambilla.
Reti: 5’ Sekulov, 91′ Guerra, 97′ Milani, 98′ Mbangula
Arbitro: Michele Delrio di Reggio Emilia
Secondo turno dei gironi preliminari dei play-off per il Pescara che ospita all’Adriatico la Juve NG: basta un pari alla squadra di Cascione per avanzare alla fase nazionale, dopo il successo al primo turno contro il Pontedera.
L’equilibrio dura solo 5 minuti: cross dentro di Savona, Mesik la respinge malissimo, Sekulov la raccoglie al volo e la scaglia in rete. Il Pescara reagisce al 10’: Muharemovic mura un primo tiro di Cuppone, Aloi va lesto a ribadire e trova una seconda saracinesca calata da Savona. Delfino ancora pericoloso al 16’: Cangiano apparecchia sulla sinistra dell’area ma viene disturbato al tiro, la palla va comunque a Merola che, però, arriva scomposto alla conclusione ravvicinata e la manda fuori. I bianconeri non stanno a guardare e al 19’ Guerra mette i brividi a Plizzari deviando quasi in scivolata il traversone basso di Rouhi: palla fuori a fil di palo. Gli ospiti tengono il pallino in mano ma al 40’ il Pescara sfiora il colpo da beffa: tiro senza pretese di Cangiano da fuori, Muharemovic ci mette il piede ma la deviazione costringe Daffara a tuffarsi all’angolno basso per mandarla fuori. Allo scadere della frazione, Squizzato inventa una grande azione con un loob dalla sinistra che pesca Cangiano sui 5 metri, rapido a controllare e girarsi ma non preciso nel trovare lo specchio.
I biancazzurri tornano in campo ancora più aggressivi e al 50’ Merola sgancia un missile mancino rasoterra da lunga distanza che esce di un nulla. La Juve rimane vigile e presente e si rifà pericolosa al 70’ con una punizione di destro di Hasa che scavalca elegantemente la barriera ma manca il bersaglio di ben poco. Il pari diventa un’esigenza sempre più disperata per Cascione che alza il baricentro con l’inserimento di Tunjov e Accornero per Aloi e Franchini, mentre un infortunio a Cangiano chiama in causa Sasanelli. Brambilla si arrocca a tutela del risultato nel finale, il Pescara non riesce ad espugnare e si scopre a inizio recupero, lasciando modo agli avversari di segnare anche il secondo goal: tentativo di Damiani dal limite, Brosco spizza con il tacco, la palla si alza e ricade davanti a Guerra che calcia al volo dal dischetto e fissa il match-point. Non serve nemmeno la rete a tempo scaduto di Milani, che trova una deviazione difensiva su un tiro-cross a caccia di Cuppone. Ad annullare le flebili speranze ci pensa il contropiede del 98′ che la Juve chiude con una cavalcata solitaria di Mbangula nella prateria lasciata dal Pescara completamente sbilanciato in avanti. Ai biancazzurri saltano i nervi e finisce in rissa, con vari cartellini che volano.
Si chiude così una stagione fallimentare a più tratti per il Pescara, travagliata per i cambi di allenatori e intossicata da una contestazione continua della piazza nei confronti della società. Al secondo giro a vuoto in Serie C, in riva all’Adriatico urge un reset di sistema.