Pugni in faccia e minacce di morte per estorcere al finto amico 5000 euro: giovane in manette a Penne
Penne. I Carabinieri della Stazione di Penne hanno arrestato ieri sera, in flagranza, un 22enne del posto – già gravato da precedenti penali nonostante la giovane età, per estorsione.
E’ stata vittima, un 20enne, vessata dalle pressanti richieste del soggetto arrestato, in preda allo sconforto e alla disperazione, a decidere di rivolgersi ai Carabinieri di Penne, fortemente preoccupato per la sua incolumità, per porre fine ad un vero e proprio incubo.
Tra i due, nel recente passato, si era instaurato un forte legame di amicizia e spesso passavano insieme le loro giornate, quindi nulla faceva presumere che questo rapporto potesse degenerare in pesanti minacce, violenze fisiche ed insistenti richieste di soldi. Dalle prime pretese di denaro, dapprima accettate dalla vittima, mascherate in quelli che potevano sembrare piccoli prestiti derivanti da un aiuto nel contesto di un sano rapporto di amicizia, si è presto giunti a pretese sempre più incalzanti e violente. Ammonterebbe a circa 5000 euro, infatti, la somma ceduta al ragazzo arrestato, in più riprese e con richieste sempre più brutali e prepotenti.
“Ti sparo in faccia, ti brucio la macchina, ti sgozzo”: questo il tenore delle minacce che la vittima avrebbe subito, se solo non avesse assecondato le richieste di denaro del suo “amico estorsore” col quale, oltretutto, non aveva mai contratto alcun debito. Non sono mancate neanche feroci aggressioni fisiche, in un’occasione la vittima sarebbe stata colpita da violenti pugni in volto che gli avrebbero procurato lesioni tali da non consentirgli nemmeno di mangiare per un lungo periodo.
I fatti che hanno condotto all’arresto in flagranza nascono dall’ultima delirante richiesta dell’estorsore. Un mancato passaggio in auto, negato dalla vittima che voleva in qualche modo iniziare a prendere le distanze da questa situazione ingestibile, sarebbe stata la causa di un debito di 300 euro, salito dopo 24 ore a 500 euro.
Scattata la denuncia ai Carabinieri, alla richiesta di aiuto per l’ennesima richiesta di denaro, preceduta da numerosi messaggi minatori inviati al telefono del malcapitato, all’appuntamento per la cessione del denaro si sono presentati anche i militari dell’Arma che, dopo aver bloccato il ragazzo e sequestrato le banconote cedute, lo hanno tratto in arresto con la pesante accusa di estorsione.
Nel corso degli ulteriori accertamenti, nelle adiacenze dell’abitazione dell’arrestato è stata veniva rinvenuta della sostanza stupefacente, un bilancino di precisione ed un telefono cellulare: le indagini qualitative e quantitative sullo stupefacente e gli accertamenti sul dispositivo mobile, aiuteranno a capire se l’arrestato possa essere coinvolto anche nel traffico locale di droga.
L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Pescara, in attesa del giudizio di convalida che si terra davanti al Giudice per le Indagini Preliminari nei prossimi giorni.