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Teramo

Il livello “Bonarelli” a Civitella del Tronto: l’osservazione

Alfredo Malavolta, agrotenico ed esperto in aree protette e qualifica come tecnico superiore per le produzioni animali, è un grande appassionato delle materie che osserva e studia.

E in una nota racconta quella che rappresenta una sorta di scoperta, che andrebbe sotto questo aspetto approfondita.
Ha osservato su una parete rocciosa nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, situata nei Monti Gemelli precisamente nella Montagna di Campli tra i due comuni di Civitella del Tronto e Campli una strana parete all’inizio pensai che si trattava del Limite K-T.

Il limite K-T e l’era mesozoica e quella cenozoica, meglio conosciuta come limite Cretacico-Terziario ( K-T ), coincide con una delle estinzioni di massa più spettacolari della storia del notro Pianeta circa 65 milioni di anni fa il 75% delle forme di vita sulla Terra scomparve.
“Dopo una accurata ricerca tra i maggiori esperti in geologia ho scoperto che non si tratta del limite K-T ma del Livello di Bonarelli che purtroppo non è registrata e poca conosciuta da noi sia per importanza storica e geologica”, racconta.

Il livello Bonarelli, cosi chiamata dal nome del geologo Guido Bonarelli che individuò nel 1891 e quindi descrisse con maggiore dettaglio, mettendo in rilievo l’importanza ai fini petroliferi, nel 1901. Si tratta di un livello bituminoso composto da sedimenti prevalamente argillosi e silitosi, di colore nerastro, con basso tenore in carbonato di calcio, ricchi di silice con abbondante materia organica.

Questo livello, ben riconoscibile entro le sequenze sedimentari in cui si rinviene e generalmente presentante uno spessore tra i 45cm e i 200cm, è datato dal Cretaceo superiore tardo Cenomaniano-Turoniano basale “ fossili di Radiolari, Pesci, Piante, Rettili ”.
E’ datato tra 93,9 94 milioni di anni fa.


Il livello è stato riconsciuto in Italia dalla Lombardia all’Appenino Centrale ( Marche e Umbria ), dove risulta compreso nella successione calcareo-marmosa emipelagica della Scaglia Bianca.
Questi livelli sono conosciuti anche in Nord Africa, Spagna, America Centrale, e nei sedimenti oceanici del Nord Atlantico.
Il livello Bonarelli costituisce l’espressione sedimentaria di un evento anatossico di primaria importanza. Rappresenta un evento paleo-oceanagrafico di statificazione delle acque, con stagnazione e assenza di ossigenazioen sul fondale marino.
Queste condizioni portarono alla formazione di idrogeno solforato per decomposizione della materia organica. Il conguente sviluppo di un abiente sedimentario a pH acido causava la dissoluzione dei carbonati.
I dati chimici ed in particolare quelli determinati sulla frazione di materiale inferiore a 10 micron attesterebbero la presenza di apporti vulcanici e una origine in parte vulvanoclastica dei sedimenti. I tenori medi in silice intorno al 71% in alluminio 9,5%, e la scarsezza di elementi ferromagnesiaci, di calcio e di manganese.
“A mio avviso questa parete bisogna studiarla bene e registrarla e facendo una mappattura geologica e storica del nostro Territorio più approfondita”.

 

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