Nereto, spara al consigliere provinciale e poi si barrica in casa: disposto l’arresto
Nereto. Ha usato una pistola vera per sparare ad un consigliere provinciale. Che era al bar per un apertivo. Colpito, per fortuna, di striscio ad una gamba.
Poi si è avviato verso casa, distante alcune centinaia di metri, in via Alighieri, dove alla vista dei carabinieri si è barricato dentro. Minacciando anche di dar fuoco a tutto.
Iniziano a delinearsi, in maniera nitida, i particolari della vicenda accaduta a Nereto, e che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera cittadina.
La vicenda. A.B. 56 anni, in passato commerciante, in piazza Marconi, per motivi al momento non chiari, ha sparato un colpo di pistola, di piccolo calibro, contro Luciano Giansante, consigliere comunale di Martinsicuro e consigliere provinciale, che era seduto al bar a bere un aperitivo.
Giansante è stato raggiunto ad una coscia da un proiettile (di piccolo calibro). Appena resosi conto dell’accaduto, Giansante si è allontanato e ha chiamato i carabinieri. Per fortuna, è stato colpito di striscio e si è poi fatto medicare al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero e dimesso con una prognosi di 7 giorni.
Barricato in casa. Il 56enne è tornato a casa (durante la fuga avrebbe anche sparato un colpo contro una vettura in sosta) in una palazzina di via Alighieri, e alla vista dei carabinieri si è barricato in casa. Avrebbe gettato anche della benzina addosso ad uno dei militari in attività. Ne è nata una lunga trattativa, con la necessità di sedare i due cani che vivono con lui, con l’uomo che avrebbe anche minacciato di far saltare tutto in aria.
Dopo una trattativa con un negoziatore, A.G. si è consegnato alla polizia, però, ed è stato accompagnato in questura in stato di fermo. Il fermo è stato trasformato in arresto, su disposizione del sostituto Francesca Zani per resistenza a pubblco ufficiale, ma si procede anche per lesioni. Ma non è da escludere che possano scattare altri capi di imputazione.
Indagini. I carabinieri stanno cercando ricostruire tutti i passaggi della vicenda e capire per quale motivo il 56enne abbia deciso di sparare a Giansante, con una pistola che non era detenuta legalmente.
Il sindaco. “Quello che è accaduto è estremanente grave”, commenta il sindaco, Daniele Laurenzi. “Esprimo da parte mia e della comunità di Nereto, solidarietà e vicinanza, al consigliere provinciale e amico Luciano Giansante.
E’ necessario ringraziare le nostre forze dell’ordine, la locale Stazione dei Carabinieri, il Comando Provinciale Carabinieri e la Questura di Teramo, per il pronto intervento a tutela della comunità tutta e auguro loro un buon lavoro affinché, insieme alla magistratura, facciano chiarezza sull’accaduto.
Luciano Giansante. Il consigliere comunale e provinciale, in una nota diffusa sui social, ha raccontato la brutta esperienza vissuta.
“Sono rimasto coinvolto, mio malgrado, in una specie di sparatoria”, racconta.C”i sono capitato io purtroppo ma poteva accadere a chiunque. Una persona con evidenti problemi con in mano una pistola (non so di che tipo) ha esploso dei colpi (forse due).
Uno mi ha colpito di striscio bucando i pantaloni ma non causandomi grandi danni se non una ferita sulla gamba. Il punto è che poteva andare peggio. magari un occhio, una arteria.
Certe persone vanno aiutate, curate ma anche messe in condizione di non nuocere.
Sento di problemi analoghi anche il altri luoghi della provincia. Ripeto comprensione per chi ha bisogno di aiuto, di assistenza medica, di percorsi di disintossicazione ma c’è la necessità di sicurezza e serenità per tutti i cittadini.
Per me un grosso spavento ma nulla di più. Grazie a tutti voi”.