Pescara. Aggiornato ieri, dopo 20 anni, il Protocollo d’intesa della Rete interistituzionale antiviolenza, sottoscritto per la prima volta nel 2004: tanti gli enti e le realtà che il Comune di Pescara ha messo intorno ad un tavolo per affrontare in maniera sinergica un fenomeno dilagante.
Il protocollo, su cui ha lavorato a lungo l’assessorato alle Politiche sociali guidato dal vice sindaco Adelchi Sulpizio è stato sottoscritto per il Comune dal sindaco Carlo Masci. Della Rete fanno parte il Tribunale di Pescara, il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, la Asl, il Centro Antiviolenza Ananke, il Centro Uomini Autori di Violenza (Cuav), la polizia locale, l’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pescara, l’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Abruzzo, l’Ordine degli Avvocati di Pescara, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Pescara, l’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo, gli Enti del Terzo Settore. Partecipano alla Rete anche la Prefettura e le forze dell’ordine che firmeranno in un secondo momento.
Il protocollo è strutturato su due livelli, uno più operativo e uno finalizzato alla sensibilizzazione. Il primo livello coinvolge tutti i soggetti che “creeranno e gestiranno la presa in carico delle donne che subiscono violenza attraverso percorsi integrati di accoglienza, sostegno e protezione”. Il secondo livello, che coinvolge più soggetti, prevede “attività di informazione, sensibilizzazione, formazione, ricerca e monitoraggio programmate annualmente nell’ambito delle attività della rete antiviolenza cittadina”. Per ognuno dei due livelli sarà attivo un tavolo di lavoro con incontri periodici.
“Questo non è solo un protocollo di intesa, ma un atto dal forte valore politico, inteso come valore per la città, per la comunità. In questi venti anni è stato fatto un lungo percorso e oggi mettiamo insieme tutti gli attori che da sempre operano sul territorio, ciascuno con la propria competenza per un think tank continuo”, ha detto Masci. “Fino a quando si parlerà di violenza sulle donne la società non si potrà definire civile e se è vero che solo insieme si contrasta il fenomeno, questi tavoli hanno il senso di unione forte. Oggi firmiamo convinti del fatto che il protocollo è utile per mettere a confronto tutte le idee necessarie per combattere la violenza. Questa è l’ennesima dimostrazione che a Pescara i corpi intermedi funzionano e funzionano sempre”, ha concluso Masci ringraziando tutti.
“Chi ha creato questo protocollo 20 anni fa è stato lungimirante”, ha detto Sulpizio parlando del lavoro che è stato svolto in questo lasso di tempo fino ad arrivare agli ultimi 5 anni, costellati “da tanti eventi per dire no alla violenza sulla donne. Nel 2019 se ne parlava meno, ora c’è maggiore sensibilità e le scuole sono protagoniste insieme a noi e ad Ananke, il nostro braccio operativo, che collabora con il Comune da circa 20 anni. L’amministrazione comunale ha attivato anche un Centro Uomini Autori di Violenza e ottenuto il finanziamento per la realizzazione delle case di sgancio per le donne che vogliono intraprendere un percorso di autonomia dopo essere uscite dal dramma della violenza. L’intento è quello di continuare a lavorare sul fenomeno ampliando le azioni di sensibilizzazione anche attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle nuove generazioni. Un ringraziamento va a chi ha realizzato tante attività di sensibilizzazione e la speranza è che arrivi un giorno in cui non si parlerà più di violenza sulle donne”.