Francobollo per Italo Foschi: “offesa per la Repubblica democratica e antifascista”
La presa di posizione del consigliere regionale Luciano D'Amico
“Il 7 giugno, come da calendario ufficiale, nella sede del Ministero delle imprese e del made in Italy, si celebrerà l’emissione del francobollo per i 140 anni dalla nascita di Italo Foschi, nativo di Corropoli, fondatore e primo presidente dell’Associazione sportiva Roma.
Con tale gesto si vuole esaltare la passione sportiva di un uomo di cui, però, non si può dimenticare l’essere stato un fascista, squadrista, violento e aggressivo, che si è macchiato di crimini contro i cittadini italiani” ad affermarlo è il consigliere regionale Luciano D’Amico, promotore del costituendo Osservatorio Antifascista 25 settembre 1943.
“Si rimane costernati di fronte a un Governo della Repubblica che onora chi era dalla parte sbagliata della storia”. – continua D’Amico “Italo Foschi fu fascista, squadrista, pupillo dell’antisemita Roberto Farinacci e del quadrunviro del partito nazionale fascista Cesare Rossi; fu fedele servitore di Benito Mussolini che seguì fino alla Repubblica di Salò. Nel suo ventennale stato di servizio al fascismo, si annoverano atti di pura violenza, quale a titolo di esempio, quello nel novembre del 1923 con l’organizzazione della devastazione dell’abitazione romana dell’ex presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti. Senza alcun dubbio ci lasciano le parole che Italo Foschi scrisse ad Amerigo Dumini, alcuni giorni successivi all’agguato mortale al leader socialista Giacomo Matteotti, che di quella scellerata impresa era stato il propulsore: “Sei un eroe, degno di tutta la nostra ammirazione”.
Italo Foschi aderì alla Repubblica sociale italiana, si avviò alla carriera prefettizia e solo nel 1944 venne definitivamente collocato “a riposo”. Dopo la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo fu processato per la sua attiva adesione alla Repubblica sociale italiana, ma graziato da indulto.
I meriti sportivi, che sono alla base dell’emissione del francobollo celebrativo della Repubblica Italiana, non possono superare la vergogna per le azioni fasciste, violente e antidemocratiche compiute da Foschi, né la sua frequentazione con esponenti delle SS nella qualità di Prefetto di Trento, fra cui Wolfram Sievers, detentore di una personale collezione di crani e scheletri umani derivante dall’assassinio di 112 prigionieri ebrei appositamente selezionati e uccisi dopo essere stati misurati per analisi antropometriche.
I meriti sportivi di Italo Foschi non possono far dimenticare le violenze da lui commesse.
L’emissione del francobollo a Italo Foschi sarebbe, con ogni probabilità, passata inosservata se non fosse stata presentato e celebrata in un Ministero della Repubblica Italiana: ed è per questo comportamento che diviene necessario denunciare questa grave offesa alla Repubblica democratica e antifascista ricordando chi era effettivamente Italo Foschi” conclude.