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Omicidio Pescara: Thomas ucciso con 25 coltellate per meno di 250 euro

Pescara. Si chiamava Thomas Cristopher Luciani il 16enne, residente a Rosciano, ucciso ieri pomeriggio a coltellate in un parco del centro di Pescara.

L’omicidio, per il quale sono stati fermati 2 minorenni a Pescara, sarebbe riconducibile a un piccolo debito di droga, ipoteticamente inferiore a 250 euro: in stato di fermo ci sono il figlio di un avvocato e il figlio di un maresciallo al comando di una stazione di un comune della provincia di Pescara.

L’arma del delitto – gli inquirenti parlano di un coltello da sub – è ancora ricercata dai sommozzatori dei vigili del fuoco poiché, dalla prima ricostruzione, dopo aver colpito il 16enne con circa 25 coltellate, il gruppo di ragazzi sarebbe andato a fare il bagno al mare e lì si sarebbe disfatto della lama.

Nel parco Baden Powell di via Raffaello, dove è noto che si riuniscano spesso piccoli spacciatori, si sarebbero presentati in 7 o 8 persone che avrebbero dato vita a una lite sfociata nelle coltellate che i 2 fermati avrebbero continuato a sferrare anche dopo che Thomas era a terra esanime. Da chiarire, però, se i 2 minorenni avessero intenzioni letali premeditate o se la lite sia degenerata oltre ogni limite. Ora sono in stato di fermo in una struttura di prima accoglienza, in attesa dell’udienza di convalida prevista in settimana.

Le indagini avviate subito dopo il ritrovamento del corpo della giovane vittima, ieri sera verso le 21, sono state condotte da personale altamente specializzato della Squadra Mobile pescarese, dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e dalla Polizia Scientifica. Ad avvisare della presenza del cadavere, abbandonato tra la vegetazione del parco, sarebbe stato uno dei ragazzini presenti alla lite, in una sorta di pentimento dopo aver realmente compreso la gravità del fatto.

E’ stato così possibile identificare la vittima e ricostruire la dinamica di quanto accorso, in particolare le cause che hanno determinato l’efferato evento omicidiario da ricondurre ad un diverbio connesso alla gestione di sostanze stupefacenti. La vittima sarebbe stata attirata in una zona non sorvegliata retrostante il parco e poi colpita ripetutamente con un’arma da taglio nelle parti vitali del corpo.

Gli accertamenti sono maturati nell’ambito del raccordo operativo tra la Procura ordinaria di Pescara e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila. Infatti, il Pubblico Ministero di turno della Procura Minorile ed il suo Procuratore Capo, dopo il sopralluogo sul luogo del delitto,  si sono recati presso gli uffici della Questura di Pescara – Squadra Mobile, procedendo a sentire i testimoni per tutta la notte fino alla mattinata di oggi ed a analizzare tutti gli elementi utili.

Le sinergie operative hanno consentito di imprimere una svolta significativa alle indagini con l’acquisizione delle immagini di sorveglianza presenti nella zona antistante del parco e in prossimità di uno stabilimento balneare dove tutti i componenti del gruppo si sono recati dopo l’efferato crimine.

I reparti investigativi della Questura di Pescara (Squadra Mobile, le Volanti e la Polizia Scientifica) hanno fornito ai magistrati inquirenti elementi investigativi utili a determinare il provvedimento di fermo di due ragazzi minorenni gravemente indiziati del delitto.

“La drammatica vicenda, fin dalle prime battute, ha evidenziato un incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse”, spiega la questura in una nota, “Questi atteggiamenti disfunzionali meritano ampio approfondimento, al pari della necessaria ricostruzione delle dinamiche e responsabilità. A tal fine sono dirette le attività investigative in corso, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila.

Da chiarire anche se un episodio del recente passato di Thomas possa essere collegato al suo omicidio: il giovane, come riporta il quotidiano Il Centro, a novembre scorso si era allontanato da casa facendo perdere le proprie tracce, per poi essere ritrovato a Pescara grazie alle ricerche svolte dalle prefetture di Pescara e Chieti.

 

 

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