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La nonna di Thomas: “Non era un tossico, non si uccide un ragazzino”

Pescara. Tanto la giustizia prima o poi viene a galla. Spero”. Così Olga, nonna di Christopher Thomas Luciani si rivolge agli assassini del nipote, intervistata dalla Tgr Abruzzo.

“Non si può uccidere un ragazzino così. Era mingherlino, piccolino – ricorda – Era un ragazzo d’oro. Aveva i grilli che hanno tutti i ragazzi di questa età. Non era un drogato e non era un tossico. Aveva tre anni e mezzo quando l’ho preso. L’ho cresciuto io, sono stata la mamma”.

Alla domanda se la madre verrà qui, la donna risponde: “mi chiede una cosa impossibile, non vuole vedere suo figlio in una bara”.

Dalle ricostruzioni emerge che Thomas Luciani, residente a Rosciano, nel pescarese, era fuggito la scorsa settimana da una comunità per minori Il Piccolo Principe di Limosano, piccolo Comune della provincia di Campobasso dove tutti lo conoscevano. Aveva la passione del calcio e giocava spesso a pallone con gli ospiti stranieri di un’altra onlus che si prende cura dei giovani migranti non accompagnati.

“Due eccellenze del nostro piccolo comune – le ha definite la sindaca Angela Amoroso, addolorata per la morte del ragazzo assassinato a coltellate da due adolescenti a Pescara – Lo conoscevo e lo vedevo giocare a calcio con gli altri ragazzi ospiti. Venerdì il ragazzo si è allontanato da Limosano, facendo perdere le sue tracce. La denuncia ai carabinieri è scattata subito”.

foto: ansa.it

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