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Pescara

Palazzi Clerico, il Comune di Pescara in attesa del Tar

Pescara. L’incendio divampato sabato notte rilancia il tema dei Palazzi Clerico, l’opera incompiuta che insiste da decenni a Pescara tra la Tiburtina e via Tavo, ricettacolo di degrado sociale.

Il centrosinistra ha richiesto un consiglio comunale straordinario, ma il sindaco Carlo Masci predica calma: “Prima di adottare qualsiasi decisione sul destino dei Palazzi Clerico di via Tavo, si dovrà attendere il 19 luglio per il pronunciamento del Tar che ha temporaneamente bloccato, accogliendo la sospensiva, i lavori promossi dal Comune per recintare l’area privata e renderla inaccessibile a sbandati e tossicodipendenti senzatetto”, afferma in una nota.

Nei mesi scorsi il Comune ha promosso un intervento da circa 150mila euro per rendere l’area inaccessibile, ritenendo che la recinzione già realizzata dalla proprietà non fosse conforme a quanto prescritto dal Comune per mettere in sicurezza quella proprietà. La decisione del Comune è stata oggetto, però, di un ricorso da parte dei proprietari, cioè la famiglia Clerico, e il Tribunale amministrativo ha accolto l’istanza di sospensiva presentata dai Clerico, che si sono opposti all’intervento del Comune, e ora si attende la sentenza relativa al merito: “Solo dopo potremo valutare il da farsi. Nel frattempo, però, la recinzione messa su dai Clerico è stata buttata giù da chi continua ad occupare abusivamente quegli spazi”, rimarca Masci.

Costantini, dal canto suo, aveva puntato il dito sull’intervento di demolizione effettuato da Comune e Regione nel vicinissimo ex Ferro di Cavallo: “La situazione da affrontare è ben diversa rispetto a quella del Ferro di cavallo, rilancia Masci, che conclude: “Il consiglio comunale potrebbe svolgersi proprio nell’area del Ferro di cavallo (che ospiterà alloggi per le forze dell’ordine) se non nel parco dell’Infanzia che abbiamo riqualificato e aperto, grazie a un partenariato con 15 associazioni, mettendolo a disposizione dei bambini e dei ragazzi per svolgere attività sette giorni su sette”.

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