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Divieti di balneazione a Montesilvano: “Cartelli nascosti e bagnanti dove sversano le fogne”

Montesilvano. Nonostante il divieto di balneazione, sono tanti i bagnanti che continuano a frequentare le spiagge di Montesilvano dove le fogne hanno sversato nei giorni scorsi.

A seguito della forte pioggia che si è abbattuta nella mattinata di lunedì, in fatto il sindaco Ottavio De Martinis ha emanato in via precauzionale un ordinanza con cui si impone il temporaneo divieto di balneazione in corrispondenza dei seguenti tratti

  • dalla foce del fiume Saline sul tratto esteso per 100 m a sud;
  • dal punto di sversamento denominato Fosso Vallicella sul tratto esteso per 100 metri a nord e a sud;
  • dal punto di sversamento denominato Fosso Mazzocco, sul tratto esteso per 100 m a nord e 100 m a sud.

Un provvedimento preso a seguito di una comunicazione trasmessa da parte di ACA, con la quale è stata resa nota l’attivazione degli scarichi di emergenza degli impianti di sollevamento fognari e, di conseguenza, gli sfiori dai sollevamenti nel comune di Montesilvano e nel comune di Pescara.

“Ma non è affatto temporanea l’arretratezza infrastrutturale di Montesilvano, terza città d’Abruzzo, con 54 mila abitanti, che ha una rete fognaria ed idrica che risale agli anni 70, quando aveva meno di 20 mila abitanti”, afferma architetto Giuseppe Di Giampietro del comitato Saline Marina Pp1, che incalza: “Qui la rete fognaria delle acque bianche non è separata dalle acque nere. Il collettore fognario rivierasco, con manutenzione assente, riceve anche le acque di pioggia, e ad ogni temporale estivo ed invernale tracima liquami nei canali scolmatori a mare dei fossi cittadini. Uno spettacolo indecente ed un pericolo sanitario per i bagnanti estivi. Una puzza perenne di fogna per i cittadini, tutto l’anno, intorno ai fossi a mare, che qualcuno aveva proposto di trasformare in pocket park con reti di fitodepurazione.

Quindi l’attacco di Di Giampietro all’amministrazione comunale: “La bomba ecologica é innescata tutto l’anno e periodicamente esplode, ma ai bagnanti forestieri non fate sapere del pericolo per la balneazione. Rassicurare, minimizzare, nascondere sul retro della spiaggia i cartelli da cantiere edile, invece che con simbolo del nuotatore, con il divieto di balneazione. Anche perché vogliamo ottenere la bandiera blu per l’immagine turistica della città balneare”.
“Il sindaco dovrebbe conoscere bene il problema, visto che è in consiglio comunale da 17 anni. Ed ha avuto anche un mare di soldi dai fondi PNRR (54 MLN di euro), oltre a 5 MLN di euro aggiuntivi che vengono dai T-Red e dalle tasche degli ignari automobilisti. Ma non se ne parla di affrontare i temi infrastrutturali della rete fognaria, dello smaltimento delle acque piovane, che ricorsivamente allagano mezza città, della rete dell’acqua potabile  che asseta la città estiva. Forse le  reti sotterranee non si vedono, come invece i concerti estivi (costati mezzo milione di euro) dove il sindaco é sempre presente”, conclude l’architetto.

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