Nei giorni scorsi la polizia penitenziaria, in servizio al carcere di Castrogno, hanno effettuato una perquisizione nel prima reparto detentivo, rivenendo 4 smartphone, un micro cellulare e 220 grammi di stupefacente.
Il Si.N.A.P.Pe: “Ancora una volta, nonostante le poche risorse umane e strumentali, i poliziotti del
carcere di Castrogno si sono distinti per l’attività svolta e per la difesa della sicurezza
all’interno delle carceri italiane.
Nonostante gli allarmi lanciati in questi anni e le richieste di riforma di un sistema penitenziario che fatica a risultare efficiente nella rieducazione, il personale in divisa sebbene assuefatto dalle tante disfunzioni quotidiane, con estrema professionalità adempie alla propria funzione e difende gli interessi della Nazione”.