Chieti. Le segreterie regionali di FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL esprimono profonda preoccupazione per la situazione critica che sta attraversando il settore automotive in Abruzzo, e in particolare la zona industriale di Val di Sangro. Gli stabilimenti operanti nel settore automobilistico stanno vivendo un periodo di incertezza a causa delle continue richieste di cassa integrazione da parte di Stellantis e dalla contrazione di mercato.
“Questa situazione – si legge in una nota – rischia di avere ripercussioni devastanti sull’intera economia locale e sul tessuto sociale della regione. Gli operai, le loro famiglie e le comunità dipendono fortemente dall’attività di questi stabilimenti. La riduzione delle ore lavorative e l’incertezza occupazionale stanno creando un clima di forte instabilità e preoccupazione, al momento i nostri stabilimenti producono in Italia e spediscono i componenti in Polonia, nello stabilimento di Gliwice, il nostro timore che se la Polonia svilupperà strutture di forniture autonome, che una volta avviate ridurranno la domanda dei componenti forniti dalle aziende della Val di Sangro.
L’Abruzzo ha una storica vocazione per la produzione di autoveicoli. Il settore metalmeccanico continua a rappresentare una parte cruciale del PIL regionale e dell’export. Negli ultimi trent’anni, l’industria metalmeccanica, e in particolare quella dell’automotive, insieme alla logistica, ai trasporti e a tutti i servizi correlati, ha generato la maggiore ricchezza della regione.
Alla luce di quanto sta accadendo, riteniamo impensabile che i lavoratori e l’economia locale debbano sopportare le conseguenze di scelte che stanno indebolendo il nostro territorio. È imperativo che le istituzioni locali, in stretta collaborazione con il Governo, trovi urgentemente gli strumenti idonei per consentire al settore automotive di continuare a essere un pilastro dell’economia abruzzese.
Chiediamo garanzie concrete per i lavoratori coinvolti, inclusi piani di formazione e riqualificazione professionale, per assicurare che abbiano le competenze necessarie per affrontare le sfide future del settore. Bisogna trovare strumenti che consentano la stabilizzazione dei precari, a partire dalla ex Sevel ma anche nelle aziende dell’indotto, magari anche attraverso meccanismi di cambio mix occupazionale favorendo l’esodo di chi può andare in pensione e sostituendolo con manodopera più giovane. Solo con interventi tempestivi e mirati potremo garantire un futuro solido e prospero per il nostro settore industriale e per la nostra regione.
È necessario elaborare un piano di rilancio industriale per l’intera area, investendo in innovazione e sostenibilità per rendere gli stabilimenti più competitivi a livello globale.
Le segreterie FIM CISL, FIOM CGIL E UILM UIL sono impegnate a lavorare al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie per affrontare questa crisi e trovare soluzioni che possano garantire un futuro stabile e prospero per la zona industriale di Val di Sangro e per l’intera regione Abruzzo”.