Roseto degli Abruzzi. “Il Consiglio di Stato,” esordisce la consigliera comunale dei Liberi progressisti, Rosaria Ciancaione, “in camera di consiglio tenutasi il 31.7.2024 ha rinviato al merito l’appello presentato dal Comune di Roseto avverso la sentenza del Tar Abruzzo del 6.6.2024, che aveva annullato le delibere relative alla TARI 2023”, respingendo definitivamente la richiesta di sospensiva immediata avanzata dallo stesso Comune di Roseto”.
“Il Tar, è bene ricordarlo, aveva accolto il ricorso presentato dalle associazioni dei balneatori e operatori turistici, condannando il Comune anche al pagamento di spese legali, in quanto nelle delibere annullate, che portano l’unico il voto contrario della consigliera Ciancaione, non erano state adeguatamente motivate le circostanze straordinarie che avrebbero pregiudicato gli obiettivi indicati nel PEF 22-25 con la conseguente richiesta ai cittadini di somme non dovute per la Tari 2023”.
“A questo punto il Comune deve dare esecuzione alla sentenza del Tar dello scorso 6 giugno con un’operazione di conguaglio non semplicissima per gli uffici che, tra l’altro, andrà a rideterminare le tariffe spostando la somma di 900 mila euro dai costi fissi ai costi variabili con un balletto di tariffe per cui molti contribuenti rischiano di vedersi addebitare maggiori somme rispetto a quelle già pagate”.
“Un balletto di tariffe che comunque impone al Comune di restituire ai contribuenti la maggiore somma di 85 mila euro caricata sul pef con la revisione straordinaria della tari 2023 annullata dal Tar. Oltretutto, quasi magicamente, nelle tariffe tari 2024, le cui cartelle stanno arrivando nelle nostre case in questi giorni, anche con aumenti fino al 9%, i valori dei costi fissi e variabili tornano a quelli del 2022!”.
“Davvero tanta confusione”, prosegue Ciancaione, “come ho detto ieri sera in consiglio comunale dopo aver constatato sul sito della giustizia amministrativa l’esito negativo della richiesta di sospensiva, che mina fortemente la fiducia tra cittadini e comune che, soprattutto in capo tributario, non dovrebbe mancare mai, visto che si tratta di pagamenti che pesano nelle nostre tasche e non di feste di cui può farsi anche a meno. A ciò si aggiunga”, conclude la consigliera, che non è stata ancora restituita la somma di 800 mila euro della tari 2018 della mozione approvata in consiglio nel 2022 in esito alla sentenza del TAR 83/19 mentre si continuano a spendere tanti soldi per il crescente contenzioso”.