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Chieti, le associazioni dei pazienti malati rari contro la decisione della Asl di chiudere il reparto di Odontoiatria

Sayonara Tortoreto

Pescara. Le famiglie e le Associazioni che rappresentano i pazienti con gravi disabilità, tra i quali i malati rari, esprimono forte preoccupazione e disappunto per la decisione della ASL di chiudere il reparto di Odontoiatria dell’Ospedale di Chieti. Questo reparto, punto di riferimento e all’avanguardia, ha garantito per molto tempo una presa in carico multidisciplinare specialistica per oltre 150 pazienti con disabilità che necessitano di trattamenti odontoiatrici specifici e personalizzati, spesso dovuti proprio alla patologia rara. E’ importante sottolineare la qualità del servizio effettuato a Chieti, non solo molto apprezzato dai pazienti, ma anche un Centro riconosciuto di expertise qualificato, che offre diverse specialità, come il servizio di anestesia, necessario in caso di interventi odontoiatrici complessi in caso di pazienti particolarmente gravi.

“Quando c’è qualcosa che funziona viene chiuso”, di questo tenore sono i commenti relativi alla paventata chiusura del reparto dell’ospedale di Chieti, apparsi sui social e sulle chat dove le famiglie e i malati rari solidarizzano e condividono i problemi quotidiani nella gestione delle complicanze indotte da patologie rare, ma contemporaneamente numerose. Sono decisioni che vengono prese e comunicate non a caso in piena estate, quando l’attenzione su questi temi viene meno.

La chiusura del reparto di Odontoiatria di Chieti costringerebbe i pazienti a rivolgersi al reparto odontoiatrico di Lanciano, già sovraccarico, che non sarebbe in grado di far fronte alle situazioni di gravi criticità dei pazienti con disabilità e che si troverebbe a dover gestire numeri di prestazioni insostenibili a scapito di un ottimale funzionamento del servizio.

Inoltre, chiudere un Centro specialistico dei due soli esistenti in Abruzzo e tenere aperto un unico reparto di questo tipo, spesso a molti chilometri di distanza dei pazienti, richiederebbe maggiori spostamenti di persone disabili. Infine, creerebbe ulteriore ansia a pazienti e famiglie già duramente provate dalla patologia, costringendoli ad abbandonare punti di riferimento di assistenza e cura conosciuti e affidabili.

Si tratta del frutto di politiche sanitarie distanti dai bisogni reali dei pazienti e delle loro famiglie e dalla soluzione degli stessi e, soprattutto, prese senza interpellare le Associazioni, che rappresentano la voce e le esigenze di pazienti. Ancora una volta si è davanti a uno scollegamento tra l’ascolto dei pazienti e delle associazioni e le decisioni organizzative in merito alla loro salute.

Le associazioni dei pazienti malati rari Forum Associazioni Malattie Rare Abruzzo e le famiglie dei pazienti chiedono dunque con forza alla ASL di Chieti di riconsiderare questa decisione.

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