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Donna morta a Ortona: indagato il marito che è stato interrogato

Si è concluso l’interrogatorio in Procura a Chieti di Andrea Cieri, il marito di Lorena Paolini, la donna trovata domenica scorsa in fin di vita sul divano, secondo quanto raccontato proprio dal coniuge.

L’uomo, come anticipato da ‘Il Centro’, risulta indagato.

Cieri è entrato in procura da un ingresso secondario accompagnato dal difensore Maddalena Di Gregorio: all’uscita non ha rilasciato dichiarazioni anche se il suo avvocato ha parlato di un atteggiamento “collaborativo” con i pm. La Procura di Chieti ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti.

In Procura in mattinata era arrivato anche il medico legale Cristian D’Ovidio: l ‘autopsia verrà eseguita domani, l’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giuseppe Falasca.

“Cieri ha risposto alle domande, il contenuto non lo posso dire, è stato collaborativo” – ha detto il sostituto procuratore Giuseppe Falasca, il magistrato titolare dell’inchiesta, rispondendo alle domande dei giornalisti che erano in attesa già da prima delle 11, l’orario fissato per l’interrogatorio, che si è concluso poco prima delle 13 quando il difensore ha lasciato la Procura ma non ha detto nulla.

In Procura è arrivato anche il medico legale, il professor Cristian D’Ovidio che domani eseguirà l’autopsia, e che domenica aveva effettuato una ispezione cadaverica. Il procedimento per omicidio volontario, aperto inizialmente a carico di ignoti, ha dunque preso una piega precisa, dopo una duplice tornata di interrogatori condotti sia la sera della morte che l’altro ieri pomeriggio, durante i quali sono stati risentiti i familiari. A questo punto l’autopsia dovrà accertare le cause della morte e lo strumento che potrebbe essere stato utilizzato: la donna, infatti, aveva un segno al collo, un segno che ha destato immediatamente i sospetti del personale del 118 che domenica ha provato invano a rianimare la 53enne casalinga madre di due figlie.

Il marito ha raccontato che quando è rincasato lei si trovava su un divano, ormai in fin di vita, ed è stato proprio l’uomo a dare l’allarme. Poi quel segno sul collo ha portato ad escludere l’ipotesi del malore, così come è stato escluso fin dal primo momento che potesse trattarsi di un suicidio. Ieri mattina nell’abitazione in cui la donna viveva con la famiglia erano tornati per un sopralluogo i militari della sezione investigazioni scientifiche.

 

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