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Pescarese arrestato in Egitto per droga: Luigi Giacomo Passeri condannato all’ergastolo

Sayonara Tortoreto

Pescara. Condannato all’ergastolo Giacomo Passeri, il 31enne pescarese arrestato un anno fa in Egitto per possesso di droga.

Nei mesi scorsi la famiglia del ragazzo aveva lanciato l’allarme sulle condizioni di Giacomo, recluso, da quanto si era riuscito ad apprendere, in condizioni disumane, motivo per il quale il giovane aveva anche iniziato uno sciopero della fame contro sul trattamento ricevuto e le lungaggini processuali.

“Siamo ancora sotto choc: ci hanno comunicato che mio fratello è stato condannato all’ergastolo, con 25 anni da scontare in Egitto”, afferma il fratello Andrea.

“Preoccupazione, indignazione e sconcerto, per le sorti di Luigi Giacomo Passeri, una sentenza choc dell’ergastolo con 25 anni da scontare”, commentano il deputato AVS Marco Grimaldi e il segretario regionale di Sinistra Italiana Abruzzo Daniele Licheri, chiedendo l’immediato intervento del Governo Italiano.

“Abbiamo visto la vicenda Regeni, la vicenda Zaki, non ci fidavamo di chi diceva che in Egitto andava tutto bene. È stato detenuto senza traduttori, sottoposto a un interrogatorio senza avvocati. Non c’è bisogno di sapere di che cosa Luigi Giacomo Passeri sia stato accusato”, aggiungono, “A noi bastava sapere che, in base al diritto internazionale (risoluzione Onu del 17 dicembre 2015 sul trattamento dei detenuti, le cosiddette “Regole Mandela”), tutti i prigionieri devono essere trattati rispettando la loro dignità, senza mettere in atto trattamenti inumani o degradanti; che a tutti deve essere garantito l’accesso a informazioni scritte sui loro diritti e sull’accesso alla consulenza legale; che tutti i detenuti hanno diritto a comunicare con la loro famiglia; che diverse categorie di detenuti devono essere tenute separate tenendo conto di genere, età, precedenti penali, la ragione giuridica per la loro detenzione; che a ciascuno devono essere adeguatamente forniti acqua, cibo, indumenti e biancheria pulita; che ogni carcere deve garantire l’accesso tempestivo a cure mediche in caso di urgenza. Tutte condizioni che il Centro di correzione e riabilitazione di Badr gli ha negato”.

“Cosa ha fatto il Governo per evitare che Luigi Giacomo Passeri non subisse un processo farsa e una detenzione che rischia di portargli via tutta la sua giovane vita?”, concludono Grimaldi e Licheri.

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