Silvio Baldini riparte dallo stesso Pescara che ha pareggiato, vedendosi sfumare una clamorosa rimonta nel recupero finale, contro la Torres domenica per la gara di domani sera (ore 20:45) a Rimini.
“Riparto dagli stessi 11 perché sono quelli che stanno meglio e che in settimana mi danno più garanzie”, ha detto oggi alla vigilia, “Al momento attuale sono quelli che mi garantiscono un rendimento migliore, io non guardo al curriculum”.
Il tecnico biancazzurro vuole “vedere aggressività, giocate offensive ma senza pensare all’ossessione del risultato. Così faremo a Rimini una grande partita”.
E a chi gli chiede se al Delfino manca un bomber, Baldini risponde. “Il bomber non serve. A me serve la squadra e non chi gioca per fare gol e poi trarne vantaggio solo personale. Voglio che la mia squadra sia l’orgoglio dei tifosi”.
Tiene banco la posizione di Merola: “Dalla prossima settimana sarà in gruppo. Potrebbe essere tra i convocati anche subito.”, risponde l’allenatore, contento perché “deve essere preso ad esempio dai suoi compagni e il popolo biancazzurro deve essere orgoglioso di lui: ha rifiutato il doppio di soldi per restare in C qui”.
A Rimini ci saranno 900 tifosi pescaresi: “I tifosi vogliono sognare, ci mettono anima e cuore per tifare”, commenta il mister, “Loro sanno che io non sono il lecchino di nessuno e sanno che io sto qui per realizzare un sogno. Io so che c’è magia qui e la gente senza saperlo si sente coinvolta e il popolo diventa sempre più numeroso. Come a Palermo quando abbiamo vinto. E succede sempre in terminate piazze. Non ve lo so spiegare, ma avete capito vero?”.
Formule magiche a parte: “Siamo consapevoli del nostro valore, dobbiamo tirare fuori le nostre capacità senza tirarci indietro. Se il Pescara fa il Pescara sarà dura per tutti”, chiosa Baldini.