Rimini (4-3-3) Colombi; Longobardi, Gorelli, Lepri, Semeraro; Langella; Megelaitis, Garetto; Malagrida, Cernigoi, Cioffi. Allenatore: Antonio Buscè
In panchina: Vitali, Sammarini, Brisku, Cinquegrano, Falbo, Fiorini, Bellodi, De Vitis, Ubaldi, Lombardi, Dobrev, Accursi, Parigi.
Pescara (4-3-3) Plizzari; Staver, Brosco, Pellacani, Crialese; Tunjov, Squizzato, Dagasso; Bentivegna, Cangiano, Tonin. In panchina: Saio, Moruzzi, Giannini, Mulè, Valzania, Lonardi, De Marco, Saccomanni, Meazzi, Ferraris, Vergani. Allenatore: Silvio Baldini
Reti: 84’ Ferraris
Arbitro: Giorgio Vergaro della sezione di Bari.
Con 900 tifosi al seguito, il Pescara affronta il Rimini al Menti con un’unica novità rispetto all’undici schierato contro la Torres: Tonin l’uomo scelto da Baldini per il tridente con Bentivegna e Cangiano.
Non convince il Delfino nel primo tempo e Baldini, già al 24’, cambia mezzo centrocampo: fuori Squizzato e Tunjov, dentro Lonardi e Valzania. Le cose, però, non cambiano, e all’intervallo le reti sono inviolate. Su finire di frazione, peraltro, Plizzari si infortuna durante uno scontro di gioco con Longobardi: nella ripresa va Saio tra i pali biancazzurri.
La concretezza della squadra abruzzese stenta a decollare, almeno fino all’ingresso di Meazzi per Bentivegna, così dal 78’ in poi si cominciano a vedere occasioni da goal in serie dalle parti di Colombi. L’insistenza premia e all’84’ il Pescara segna con un altro subentrato, Ferraris: cross morbido dal lato corto a sinistra dell’area di Cangiano e incornata dal limite piccolo. Impossibile per il Rimini riuscire a recuperare.
Più dell’incornata di Ferraris, sono stati i cambi di Baldini a vincere la partita. Il Pescara continua imbattuto il suo cammino, bravo a sperimentare, meno a non gestire meglio un Rimini mai pericoloso. Finché si vince, però, per il Delfino le acque restano calme.