Si preannuncia un’ulteriore voragine nei conti delle Asl abruzzesi dopo quella già certificata a fine 2023 ma svelata dalla Regione soltanto dopo le elezioni del 10 marzo: quasi 200 milioni di euro di debito tendenziale per il 2024, con le aziende sanitarie che hanno promesso di tagliare costi per complessivi 69 milioni.
I nodi vengono al pettine: Marsilio ha mentito all’Abruzzo, dichiarando in campagna elettorale che il nostro era un modello sanitario da esportare, e ora ci troviamo con un deficit mostruoso.
Invitiamo questa giunta regionale ad un doppio gesto di resipiscenza: votino con noi la proposta di incremento massiccio del Fondo sanitario nazionale e firmino con noi la cancellazione dell’autonomia differenziata, che si abbatterà come una mannaia sul sistema sanitario pubblico
regionale.
Dopo aver preso in giro le persone presentando piani inattuabili, sprecando risorse e facendo solo propaganda, adesso pensano di evitare un nuovo commissariamento tagliando servizi, farmaci e prestazioni. Lacrime e sangue da far pagare nuovamente agli abruzzesi, in particolare alle fasce più deboli che non possono permettersi la sanità privata o l’emigrazione in altre regioni.
Su questo fronte faremo le barricate. La presa di posizione è di Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd.