Lanciano “riabbraccia” la vaporiera della Tua. Quasi 3 anni dopo l’avvio degli interventi di restyling, eseguiti nell’officina di Torre della Madonna dalle maestranze aziendali, la vaporiera tedesca Henschel & Sohn, costruita nel 1914, in piena Prima Guerra Mondiale, torna nel cuore della città frentana in esposizione.
Sarà visitabile fino a lunedì 16, giorno conclusivo delle feste cittadine di settembre. E sarà possibile osservarla anche di sera; un fascio di luce, infatti, illuminerà il treno storico della Tua posizionato sui binari della vecchia stazione cittadina.
“Abbiamo voluto completare i lavori in occasione delle festività cittadine – ha esordito Gabriele De Angelis, presidente della Tua – e, quindi, mettere la vaporiera in bella mostra al centro della città perché lo riteniamo un regalo a questo territorio a forte vocazione ferroviaria. Uno sforzo appassionato, un’opera certosina per la quale voglio ringraziare la passione e la meticolosa attenzione delle maestranze che hanno lavorato per rendere la vaporiera che osserviamo oggi la più fedele possibile a quella che iniziò a circolare nel 1914”.
Mille e sessantanove giorni dopo il “viaggio d’andata” della vaporiera nell’officina di Torre della Madonna, il treno storico torna ai suoi vecchi fasti. La Tua sta anche studiando un progetto per riconvertire, in ottica green, l’impianto di alimentazione della locomotiva.
Costruita a Kassel, nella Germania centro-occidentale, un tempo importante centro industriale e snodo ferroviario, la locomotiva-tender tipo T3, 3 assi, è denominata “Valtellina n° 6”. Il numero di serie del treno d’epoca è 13262. La prima immatricolazione è stata fatta dalla FAV, Ferrovia Alta Valtellina, poi successivamente acquistata dall’ex Sangritana nel 2000.
“Un pezzo di archeologia industriale – ha continuato De Angelis – che racconta decenni di
storia, testimone dei cambiamenti della società. Un pezzo pregiato che auspichiamo possa rappresentare uno degli elementi caratteristici del museo ferroviario”.
La vaporiera della Tua fa parte di una serie costruita in migliaia di esemplari, distribuito sulle ferrovie di molti Paesi europei, secondo un fortunato progetto commissionato a fine Ottocento dalle Ferrovie Prussiane. Prodotte inizialmente in Germania, vennero costruite anche in Austria dalla Orenstein & Koppel e, intorno al 1915, anche in Italia dalla Breda di Pistoia.
“Oggi presentiamo un pezzo di storia – ha detto Maxmilian Di Pasquale, direttore generale della Tua Spa –, storia del Paese e della nazione industriale. Questa vaporiera – ha aggiunto – è stata prodotta in Germania e quattordici furono assegnate all’Italia, sei alla Ferrovia dell’Alta Valtellina. La vaporiera della Tua è monumento su rotaia, rappresenta un tributo alla storia dello sviluppo dei territori che va di pari passo con lo sviluppo della ferrovia”.
Continuarono ad essere prodotte fino agli anni 30 del Novecento. Si tratta di piccole locomotive a vapore saturo, semplici, economiche e robuste, adatte ai servizi locali su linee secondarie, spesso usate per eseguire manovre in deposito.
Pur non avendo una potenza notevole, le ruote piccole consentivano un buono sforzo di trazione che le rendeva adatte anche a servizi merci su tratte brevi.
“Dal mio insediamento – ha spiegato Enrico Dolfi, direttore della divisione ferroviaria della Tua Spa – ho dato un’indicazione molto chiara sul patrimonio culturale di natura
ferroviaria: valorizzarla. Ritengo – ha continuato Dolfi – che ridare linfa ai treni storici riportandoli agli antichi splendori sia un dovere innanzitutto culturale, storico e anche sociale. Ieri abbiamo trasferito il locomotore storico in stazione a Lanciano e dal momento che l’abbiamo stazionata nell’area della vecchia stazione ferroviaria è stato un via vai di curiosi, di fotografie, di felicità, di bambini appassionati, ecc. Ecco – ha aggiunto Dolfi –
proprio queste cose spingono ancora di più a credere in un’opera di restyling completo di una flotta che ha caratterizzato la storia di una terra e di una regione. Abbiamo avviato anche un progetto di restauro del treno della Valle, il colorato convoglio che fu precursore, negli anni Ottanta, di quello che oggi è comunemente chiamato turismo ferroviario.
Crediamo fortemente in questo progetto, anche nell’ottica dello sviluppo di un museo ferroviario proprio qui a Lanciano. Voglio ringraziare i tecnici e i manutentori di questa divisione ferroviaria che con competenza, ma soprattutto passione e smisurato attaccamento ai colori sociali, stanno ridando una nuova vita ai nostri treni storici”.