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Teramo

Opere richieste dall’Asp, “Il Comune le acquisti per far vivere la Pinacoteca”

Il commento della consigliera Marroni che chiede perizia sul patrimonio

Sayonara Tortoreto

”Abbiamo appreso che ben 160 opere d’arte, conservate ed esposte alla Pinacoteca civica di Teramo, non siano di proprietà del Comune bensì della ASP n. 1 della provincia di Teramo (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona), in quanto la Fondazione Ventilj le prestò al Comune circa 80 anni or sono (successivamente il patrimonio della Fondazione Ventilj è confluito fra i beni dell’attuale ASP)”.

A dirlo la consigliera comunale Maria Cristina Marroni.

“Il commissario/amministratore unico dell’ASP n. 1 ha da tempo formalizzato al Comune la richiesta di restituzione delle opere d’arte, sulla scorta dei titoli giuridici di proprietà dell’Azienda. Considerato che, come dichiarato dall’assessore comunale alla Cultura, tali opere rappresenterebbero circa “l’80% dei beni della Pinacoteca e che lo stesso sindaco di Teramo riconosce la proprietà delle opere alla ASP, non sembra sia plausibile alcuna contestazione in ordine al titolare dei diritti su tali beni mobili. Non sfugge a nessuno come il patrimonio artistico comunale, in caso di restituzione al legittimo proprietario delle predette opere, ne risulterebbe enormemente mutilato, con grave nocumento per la fruizione della Pinacoteca, per il turismo e per la qualità dell’offerta culturale del capoluogo”.

“Reputo pertanto necessario che si proceda con ogni urgenza a voler affidare un incarico professionale affinché venga redatto un calcolo estimativo sul valore di mercato attuale di tutto il complesso dei beni mobili/opere d’arte in possesso della Pinacoteca civica e di proprietà della ASP n. 1 della provincia di Teramo. Consequenzialmente, sulla scorta della menzionata perizia, occorre tempestivamente formulare una congrua offerta di acquisto di tutto il patrimonio artistico di che trattasi al legittimo proprietario, onde evitare che la Città di Teramo risulti mutilata di un non altrimenti sostituibile patrimonio, che è ad ogni effetto l’inestimabile silloge della propria tradizione culturale, della propria storia, delle proprie bellezze paesaggistiche, della caratura nazionale e internazionale dei propri artisti migliori”.

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