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Teramo-Iachini, la replica: “Ieri eravamo tutti soddisfatti”

Il gestore dello stadio Bonolis risponde alla nota della società biancorossa

L’amministratore unico della Soleia srl, Franco Iachini, replica al comunicato del Città di Teramo in merito alla fumata nera sull’utilizzo dello stadio Bonolis per la gara contro l’Avezzano.

“La SSD Citta di Teramo 1913 ha chiesto un incontro alla presenza dell’amministrazione comunale per trovare un’accordo che consentisse di tornare a giocare al “G. Bonolis”, già da domenica prossima. Ci siamo resi disponibil, fin da subito, sacrificando gli impegni familiari, ed abbiamo ospitato l’incontro presso la Infosat alle 9.30 di domenica. Hanno partecipato all’incontro: il Sindaco Dott. D’Alberto, il Vice Sindaco Avv. Di Padova, l’Assessore allo Sport Dott.ssa Ferri, il Presidente Filippo Di Antonio, nonché i soci Sig. De Baptistis, Sig. Marini, Dott. D’Alfonso, Dott. Brizzi”.

“La proposta ‘ritenuta inaccettabile’ da parte della dirigenza della SSD Città di Teramo è la seguente: pagamento del debito residuo, ostativo all’utilizzo dello stadio, pari ad € 38.620,16 (incluse le spese legali del Decreto Ingiuntivo) in 4 rate di € 9.655,16 cadauno con scadenza il 31/10/24, 30/11/24, 31/12/24 e 31/01/25, garantito da 4 cambiali, con avallo di due Soci della SSD Città di Teramo 1913. Abbiamo discusso e manifesto la volontà di chiudere – previo verifica con il nostro legale – anche il contenzioso sulla pubblicità della Infosat S.p.A. per la stagione 2023/24. Nella serata di domenica abbiamo inviato la proposta, predisposta dal nostro Legale, Avv.to Fabrizio Acronzio gentilmente stilata durante una giornata di riposo, proprio per contribuire all’immediato ritorno al “G. Bonolis” della squadra cittadina. Quindi non capiamo se la proposta inaccettabile è dovuta al contenuto convenuto alla presenza di tutti che, salutandosi, sono andati via soddisfatti dall’incontro o dal fatto che siano state richieste cambiali a garanzia con avallo dei soci. Evidentemente, non sono stati trovati garanti per il bene di questa società”.

E conclude: “Dopo tutte le “non verità” ascoltate da questo Signore – Filippo Di Antonio – non è possibile credergli sulla parola e non chiedere le giuste garanzie per i suoi impegni. Ma questo non lo pensiamo solo noi, a questo punto”.

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