Lo condanna all’ergastolo e ci scambia lettere per 35 anni: Fassone premiato a Pescara con il Sì all’Uomo
Pescara. Uno scambio di lettere lungo 35 anni con un detenuto che ha condannato all’ergastolo: tanto è valso a Elvio Fassone, ex magistrato e scrittore, il “Sì all’Uomo” Premio nazionale “Domenico Allegrino”, giunto alla 16esima edizione, assegnato venerdì scorso all’Auditorium Flaiano di Pescara.
Il riconoscimento viene attribuito a “figure che si sono distinte per avere curato, a proprio
modo, le ferite di persone fragili, mettendo in pratica i valori dell’accoglienza e della
solidarietà”. Al centro dell’edizione di quest’anno del premio c’erano infatti temi quali la funzione rieducativa della pena, il duro contesto del carcere, il rispetto della dignità umana.
Elvio Fassone, 85 anni, di Torino, è stato magistrato e componente del Consiglio superiore
della magistratura, senatore per due legislature e autore di numerose pubblicazioni in
materia penitenziaria e su temi politico-istituzionali.
Al termine di un maxiprocesso alla mafia catanese iniziato nel 1985 ha condannato alla massima pena un detenuto con il quale ha sempre intrattenuto uno scambio epistolare: una storia riportata nel libro “Fine pena: ora” scritto dallo stesso magistrato. Dal testo è stato tratto uno spettacolo teatrale, messo in scena venerdì a Pescara dalla compagnia “Tedacà” di Torino, per la regia di Simone Schinocca.
Fassone per motivi di salute non era presente. Il premio – un’opera dello scultore Luigi
D’Alimonte, realizzata in pietra della Majella e dal titolo “Ti accolgo”, creata appositamente
per il “Sì all’uomo” – è stato ritirato da Schinocca.
“Quando decisi di scrivere a Salvatore non fu una cosa semplice – ha affermato in un
videomessaggio Elvio Fassone – Il magistrato non poteva scusarsi se gli aveva irrogato
quella pesante sanzione. Potevo offrirgli qualche cosa di mio, e nello stesso tempo chiedere
a lui di regalarmi qualcosa di suo. Un patto, insomma, che ci impegnava entrambi. Tu
resisterai, io ti accompagnerò. E tu, a tua volta, prometterai: io resisterò se tu mi
accompagnerai”.
“La storia Di Elvio Fassone e della corrispondenza che tiene da oltre 30 anni con un
uomo condannato al carcere a vita coglie pienamente il senso del premio”, afferma
Antonella Allegrino, presidente dell’Associazione Domenico Allegrino Odv