Teramo. “Nel mese di maggio 2024, dopo un incontro richiesto da alcuni lavoratori nostri iscritti, prendeva atto delle condizioni degli stessi all’interno dell’azienda in questione e a tal fine richiedeva ripetutamente un contatto con il responsabile dell’ufficio del personale della Amadori. Inutile dire che, non solo non abbiamo avuto risposta alcuna, ma non si è avuto nessun contatto nemmeno telefonico con alcun responsabile dell’ufficio del personale”.
Così la segreteria provinciale Ugl Utl Teramo.
“A distanza di tempo, siamo riusciti finalmente ad ottenere un incontro con il Dott. Marchetti, responsabile del personale del gruppo Amadori sede Centrale il quale ha voluto effettuare l’incontro con la Ugl presso gli uffici della stessa (cosa a dir poco insolita) e non in azienda a Mosciano. Il Dirigente, nel prendere atto di quanto la nostra organizzazione ha dichiarato e soprattutto su quanto dichiarato dai nostri RSA aziendali, si è riproposto nel brevissimo tempo di effettuare le dovute verifiche rimandando ad un incontro per fare il punto della situazione”.
E ancora: “Il 03 ottobre u.s., c’è stato riferito di un incontro con gli altri Sindacati (ed un altro in programma nei prossimi giorni) e noi per l’ennesima volta non siamo stati convocati anche in singolo neanche come portatori di interessi che ci dà il diritto sacrosanto di incontrare l’azienda”.
“Come Organizzazione sindacale, siamo veramente rammaricati di tale comportamento, che riteniamo altamente discriminatorio nei nostri confronti ma soprattutto poco democratico nei confronti dei lavoratori che hanno il diritto di potersi iscrivere alla Organizzazione Sindacale che ritengono più opportuna. E’ ovvio, che interpelleremo chi di dovere per vedere riconosciuto in primis il diritto alla convocazione, e in seconda battuta verificare se gli atti discriminatori dell’azienda nei confronti della UGL possano essere riconducibili ad attività antisindacale”.
“Noi, comunque, saremo sempre accanto ai nostri iscritti in quanto parrebbero forti le pressioni nei loro confronti all’interno dell’azienda. Ci dispiace la posizione presa dall’azienda che ha precluso una normale attività sindacale di confronto come invece avviene in tutte le aziende dove siamo presenti, ma sicuramente la cosa non è dipesa da noi”.