“La Regione Abruzzo ha sempre creduto nell’importanza strategica di questo progetto tanto da stanziare decine di milioni di euro, sia nella precedente programmazione dei fondi di sviluppo e coesione che in quella attuale, per la realizzazione di un intervento che non è di propria competenza diretta in quanto la proprietà è della Provincia di Chieti.
In più, oltre a queste risorse, nel tempo sono stati stanziati ulteriori fondi per circa 15 milioni di euro che si aggiungono ai fondi sviluppo e coesione. Risorse destinate alla protezione di questa ciclovia Via Verde Costa dei Trabocchi dall’aggressività dell’erosione costiera”. Lo ha dichiarato, questa mattina, a Chieti, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, intervenuto in apertura degli Stati Generali della Via Verde Costa dei Trabocchi.
“Inoltre, – ha aggiunto Marsilio – c’è il discorso legato alla promozione turistica perché, con la Grande Partenza del Giro d’Italia del 2023, abbiamo fatto il miglior sport promozionale che si potesse immaginare per lanciare nel mondo la bellezza della Via Verde. E’ ora che gli enti proprietari, a cominciare dalla Provincia di Chieti, ma anche i Comuni coinvolti, facciano il resto mettendoci i contenuti. In sostanza, – ha proseguito – si deve permettere alla Costa dei trabocchi di vivere. Credo, però, a tal proposito, che si debbano cambiare delle regole perché la Costa dei Trabocchi non può essere trattata come un qualunque stabilimento balneare.
Infatti, è un’infrastruttura capace di attirare turismo dal 1 gennaio al 31 dicembre ed il cicloturismo, in particolare, è un grande volano di crescita del territorio. Per questo, bisogna adeguare i regolamenti comunali e provinciali di utilizzo delle superfici a questa particolare vocazione altrimenti si rischia di vanificare tutti gli sforzi di valorizzazione compiuti finora”. Il sottosegretario alla presidenza della Regione, Daniele D’Amario, dal canto suo, ha fatto la fotografia attuale della situazione della pista ciclabile della Via Verde confermando che “dal punto di vista strutturale, ci sono diversi tratti da completare.
Esistono delle criticità da risolvere ma non sono insormontabili. Mi riferisco ad un paio di gallerie ferroviarie nei pressi di Ortona anche se in un caso c’è la progettazione esecutiva di un intervento che consentirebbe il collegamento fino al lido Riccio. Il punto più critico resta quello di lago Dragoni, nel territorio di Torino di Sangro, dove si può dire che la collina frana ed il mare avanza. Ma qui gli investimenti a difesa della costa non mancano visto che si prevede la costruzione di un ponte, una struttura leggera che dovrebbe salvaguardare l’area. Poi – ha concluso – ci sono altre interruzioni che si verificano a Vasto e Casalbordino ma anche in questi casi sono state individuate soluzioni che hanno consentito di ridisegnare il percorso della pista ciclopedonale”.