Giulianova. Le nomine nel nuovo consiglio di amministrazione dell’Ente porto continuano a far discutere a livello cittadino.
A Giulianova le discussioni sul piano politico animate anche dal Cittadino Governante.
“Nell’aprile scorso vista la sentenza di condanna confermata dalla Cassazione a carico del presidente dell’Ente Porto, con un ordine del giorno chiedemmo al consiglio comunale di prendere posizione”, si legge in una nota. “Il giorno della discussione arrivò la lettera di dimissioni del presidente dell’Ente Porto.
Pensammo: forse hanno capito che le persone che hanno incarichi pubblici devono essere senza macchia!
Invece quelle dimissioni erano solo di facciata perché non furono mai discusse nell’assemblea dell’ente.
Nei giorni scorsi, in occasione dell’assemblea dei soci per l’approvazione del Bilancio di previsione dell’Ente Porto sono stati rinnovati con 3 mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale consiglio di amministrazione e presidenza, confermando, con un colpo di scena e alla chetichella, il presidente dimissionario.
Queste scelte dovrebbero essere fatte rispettando i criteri di merito, competenza, e onorabilità, sempre nel rispetto della trasparenza e attuando l’equilibrio di genere.
Invece continua l’occupazione manu militari della maggioranza di destra: via la marineria, via la minoranza, via anche le donne! Tutto il potere agli uomini di Costantini.
Le considerazioni. Rileviamo che si fanno molte feste, e siamo d’accordo (a patto che il porto non diventi un posto riservato a pochi), mancano però le cose importanti e qui lo siamo un po’ meno:
• Il fondale troppo basso per l’insabbiamento nel porto crea difficoltà ai pescherecci e finora non si è visto nulla di concreto per risolvere il problema: né dragaggio portuale, né completamento del nuovo porto il cui braccio nord è fermo da anni (nonostante le promesse e le passerelle elettorali) comportando anche l’impedimento del passaggio sul versante nord.
• Sono previsti nuovi pontili per le imbarcazioni da diporto quando già adesso nello spazio acqueo del porto ci sono problemi di ormeggio, di manovra e di navigazione per le imbarcazioni deputate alla pesca. Vogliamo liquidare definitivamente il mondo della pesca?
• Nel consiglio d’amministrazione non c’è un rappresentante della marineria che sarebbe molto utile nelle decisioni da prendere.
• Manca la rappresentanza femminile come prevede per legge il principio della parità di genere e come vorrebbe una moderna concezione della vita pubblica.
Riteniamo che quanto accaduto sia indice di un’inaccettabile concezione padronale della vita pubblica e chiediamo che venga rispettata la scadenza naturale (gennaio 2025) del mandato del presidente e del consiglio di amministrazione da rinnovare attraverso una procedura trasparente e rispettosa delle leggi, dei regolamenti, delle specifiche competenze e delle pari opportunità, conquiste sociali che ancora vengono tutelate dalle leggi.