A Teramo manifestazione per chiedere lo stop a tutte le guerre
In programma sabato pomeriggio
“Basta con l’impunità, la complicità, l’inazione. Cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. Per una conferenza di pace ONU, per il rispetto e l’attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all’autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia. Per la risoluzione nonviolenta delle guerre, per una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune. Per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e la democrazia. Insieme per buttare fuori dalla storia tutte le guerre, le invasioni, le occupazioni, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, i genocidi, i terrorismi. No al riarmo, no all’aumento delle spese militari, no alla produzione e diffusione delle armi nucleari no all’invio di armi ai paesi in guerra. Per il diritto a manifestare, contro il Ddl 1660″.
Sabato Cgil, associazioni e politica in piazza Martiri a Teramo dalle 17 per chiedere lo stop a tutti i conflitti. Il corteo arriverà fino a Largo San Matteo.
“Lo scenario internazionale rappresenta sempre più la legittimazione della guerra come strumento della politica ed a questo si unisce una torsione autoritaria della democrazia in Italia ed in Europa. Due anni e mezzo di guerra in Ucraina con oltre un milione tra morti e feriti delle due parti, 6 milioni di ucraini rifugiati all’estero, un milione di russi fuggiti per evitare il fronte o la galera, un terzo del territorio ucraino distrutto e, nonostante tutto ciò, l’Italia ed paesi membri dell’Unione Europea, giustamente schierati a difesa dei diritti del popolo ucraino contro l’aggressione illegale e criminale della Russia di Putin, continuano ad investire sulla guerra e non sugli strumenti della diplomazia, del negoziato, della soluzione politica, in una escalation militare che può sfuggire di mano e trascinare l’Europa intera in un nuovo conflitto mondiale tra eserciti e stati che posseggono l’arma nucleare. Ad un anno dal criminale atto di terrore di Hamas nei confronti di civili israeliani e dall’immediata reazione militare del governo israeliano nella striscia di Gaza, il bilancio è drammatico e non se ne vede la fine: oltre 42mila morti, 100mila feriti, 17mila minori orfani, 2 milioni di palestinesi intrappolati, sotto un fuoco incessante, bombardamenti, in permanente fuga per un luogo sicuro, senza cibo, acqua, assistenza sanitaria. Ma il teatro di guerra, nonostante le pressioni internazionali per il cessate il fuoco, si è invece esteso all’intera regione, in Libano, in Siria, in Yemen e con l’Iran, fino agli ultimi episodi che hanno visto l’esercito israeliano attaccare ripetutamente il quartier generale della missione Unifil nel sud del Libano, dove tra gli altri, vi è la presenza di un contingente militare italiano di oltre mille soldati. Mai, dalla nascita delle Nazioni Unite, ci si è trovati dentro una spirale di guerre e di minacce tra potenze nucleari con il rischio dello scoppio di una guerra globale e nucleare”.
E ancora: “Oggi più che mai è fondamentale per la difesa dei diritti, della democrazia, del lavoro fermare le guerre e la corsa al riarmo. Non è pensabile che si possa costruire un futuro di benessere e di sicurezza in Italia ed in Europa se si pensa di fare la guerra al resto del mondo”.
Hanno aderito: ACLI, ANPI, Arci, Associazione Antonio Gramsci, Associazione Rumore, Auser, Centro di cultura delle donne Hanna Arendt, CGIL, Giovani Democratici, Guide del Borsacchio, Legambiente, Movimento 5 stelle, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Sinistra Italiana, Social Cuba, UDU, WWF.
CITTADINI PER LA PACE “Noi sottoscritti cittadini di Teramo esprimiamo un deciso sdegno contro la guerra, in difesa di uomini, donne e bambini che vivono sotto le bombe, sia in campo palestinese che in quello israeliano. Manifestiamo per denunciare la profonda sofferenza dei civili inermi che perdura da oltre un anno con 1500 israeliani uccisi a partire dal 7 ottobre, più di 42.000 morti e 90.000 feriti Palestinesi, a cui aggiungere i circa 3.000 morti in Libano dall’inizio dell’invasione israeliana e i circa 500 palestinesi uccisi dall’esercito israeliano e dai coloni fondamentalisti in Cisgiordania dall’inizio dell’anno. Non vogliamo restare indifferenti di fronte a tutto questo e chiediamo con forza il rispetto dei diritti umani, sia alle preponderanti forze armate israeliane che a quelle palestinesi. Alle istituzioni italiane chiediamo di impegnarsi con urgenza nel lavoro diplomatico per un
cessate il fuoco immediato nel rispetto dei nostri valori costituzionali e del sentimento della maggior parte del popolo italiano. I sottoscritti chiedono che gli organismi rappresentativi della nostra città, il Consiglio Comunale e il Consiglio Provinciale dibattano e si pronuncino contro la guerra, a nome di tutta la cittadinanza.
Primi firmatari dell’Appello: Anna Amato, Silvio Araclio, Luciano Artese, Patrizia Baratiri, Lidio Berro, Paola Bertazzi, Antonietta Cacchione, Tiziana Centini, Giorgio Chiarini, Maurizio Ciabò, Vincenzo Cipolletti, Ubaldo Cola, Giovanna Cortellini, Bruno Cozzi, Tina Di Felice, Giuliano Di Gaetano, Monia Di Giandomenico, Marisa Di Pietro, Mario Kaprini, Ennio Lattanzi, Concetta Magnano, Piero Marietti, Londiano Maselli, Emanuela Massera, Eugenio Mucciconi, Ildaura Nigro, Rossella Pedicone, Ilma Pennacchia, Ennio Pirocchi, Luigi Ponziani, Nadia Ragonici, Michele Raiola, Raffaele Raiola, Lucio Ruggieri, Valeria Scipioni, Maria Toccaceli, Luciano Troilo, Beatrice Valente, Fabrizia Valente, Nicoletta Vattilana.