Chieti, distretto sanitario: la replica di Ferrara, Stella e Ianiro
“L’Amministrazione ha fatto e sta facendo di tutto perché Chieti Scalo torni ad avere servizi sanitari. Dire il contrario mistifica la realtà”
Chieti. “In merito al Distretto sanitario di Chieti Scalo va sicuramente fatta chiarezza, ma stupisce che consiglieri comunali, fra cui anche un medico, confondano il significato di “distretto sanitario” con quello di “casa di comunità”, strutture che sono differenti. La di casa di comunità non è sinonimo di distretto sanitario di base, ossia la struttura che la Asl ha chiuso a Chieti Scalo nel 2019 e non ha mai più riaperto”, specificano il sindaco Diego Ferrara con l’assessore alla Sanità Fabio Stella e la presidente della Commissione Sanità Gabriella Ianiro.
“Vale la pena ricordare che il direttore Schael fece una conferenza insieme all’amministrazione di Primio in cui affermò che avrebbe incrementato Distretto e servizi sanitari ai cittadini, riattivando una struttura che era in procinto di essere chiuso e che ad oggi non è stata ancora ripristinato – rimarcano gli amministratori – . Sulla questione Peter Pan il Comune ha teso la mano alla Asl e lo ha fatto nello spirito di fattiva collaborazione fra istituzioni, affinché la città potesse avere beneficio, tamponando in parte l’assenza nel frattempo divenuta annosa del Distretto sanitario. C’è da capire perché, nonostante noi come Amministrazione comunale avessimo assicurato collaborazione per dare una sede anche alla Casa di Comunità, concedendo i locali del Peter Pan in comodato d’uso per 50 anni nelle more di una successiva cessione (n.b. secondo quanto consentito danne norme vigenti), la Direzione sanitaria stia facendo di tutto per non procedere alla sua realizzazione. Uno stallo inspiegabile, che non sappiamo se attribuire a una mancanza di volontà di riattivare i servizi a Chieti Scalo, oppure per pregiudizio politico nei confronti dell’Amministrazione Ferrara. Comunque lo stato di fatto si ripercuote sulla mancata apertura della casa di comunità a Chieti Scalo e dunque su cittadini che hanno diritto a prestazioni e servizi sanitari. Perché ciò accadesse e come ulteriore tentativo, ad agosto abbiamo offerto la disponibilità dei locali di piazza Carafa per trasferirvi dei servizi sanitari, ma, fatti i sopralluoghi congiunti anche con i rispettivi uffici, confermato l’intesa anche a mezzo stampa, oggi tutto giace: un’inerzia da parte Asl sulla sede di Piazza Carafa, che rimette in discussione la disponibilità da parte nostra, che avremo bisogno di quegli spazi per sopravvenute esigenze di riorganizzazione degli uffici dell’Ente comunale. Questa Amministrazione ha fatto davvero tutto il possibile, al limite pure delle proprie possibilità condizionate dal dissesto finanziario, per far riaprire il Distretto sanitario perduto, dunque passare per inerti, anzi, per colpevoli della mancata riattivazione di servizi che non sono di nostra competenza, suona davvero paradossale e non fa il bene della città scaricare su di noi “colpe” che non abbiamo. Ci auguriamo che i consiglieri di minoranza rivolgano le proprie rimostranze alla Asl di Chieti peer questo stato di cose e che non neghino la propria collaborazione all’Amministrazione se davvero vogliono la riattivazione dei servizi sanitari a Chieti Scalo, per il bene della comunità e non a vantaggio di una guerra di parte che giova solo alla visibilità di qualcuno”.